Avete mai letto un documento scritto dal premier? Un esercizio di onestà intellettuale richiederebbe uno sforzo aggiuntivo. Magari per criticarlo meglio.
Era la prima volta che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si presentava di fronte a una platea con un lungo discorso scritto, e l’occasione scelta dal segretario Pd è stata quella dell’Assemblea dei gruppi parlamentari, convocata lunedì 3 novembre. In quel discorso il premier ha messo nero su bianco quella che è la nuova agenda del governo, con i punti forti della legge di Stabilità, le contro argomentazioni offerte alla sinistra delle tasse e le motivazioni che fanno di questa fase politica, parole di Renzi, “il momento migliore dall’inizio della legislatura”. Il Foglio è entrato in possesso del testo completo dell’intervento e sabato scorso ne ha pubblicato ampi stralci, poi ripresi domenica un po’ da tutti i giornali. In quelle pagine, Renzi critica chi sostiene che il cambiamento che sta portando avanti il governo sia avvenuto per ragioni esterne – “il cambiamento avviene perché così ha deciso il più grande partito politico italiano, nessuno pensi che arrivi per fattori esterni”. Ricorda che nonostante le gufate dei Brunetta “i numeri c’erano, ci sono, ci saranno, la maggioranza parlamentare non è in discussione”. E poi arriva a parlare di tutto il resto: tasse, Grillo, deliri onirici della sinistra.
robyuankenobi
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