Un settimanale ricostruisce le ultime ore del capo jihadista prima della morte. Deride le frontiere francesi, annuncia attentati a ebrei, scuole e trasporti. Infine parla con Salah (il ricercato) che gli confida: “Sono in Siria”.
La strage di Parigi del 13 novembre doveva essere solo l’inizio. Come riporta Il Corriere, nei giorni delle feste erano in programma altri attacchi. A sua cugina Hasna Ait Boulahcen, uccisa poi nel blitz di Saint Denis, la mente degli attentati Abdelhamid Abaaoud disse che i suoi uomini avrebbero fatto danni ben peggiori nei quartieri ebraici e che avrebbero distrutto trasporti e scuole. Intanto Salah Abdeslam sembra aver raggiunto la Siria.
Non solo il Bataclan, lo Stade de France e i ristoranti dell’Xi arrondissement. Abaaoud pensava in grande e voleva creare una campagna di terrore che sarebbe durata settimane. Era tornato dalla Siria, passando la frontiera sfruttando la politica francese sui rifugiati, per controllare da vicino il commando che avrebbe dovuto compiere gli altri assalti. Voleva essere sicuro “che non esitassero”.
Venerdì 13 “non è stato nulla. Per le feste vedremo quel che succederà, siamo dappertutto”. Sono le parole dette da Abaaoud alla cugina nel covo di Saint Denis. A un certo punto il cellulare della ragazza squilla. E’ il super-ricercato Salah che confida ai due di essere ormai al sicuro in Siria. Questa l’ultima telefonata con Abaaoud, ucciso durante il blitz delle forze dell’ordine.
ronin
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…di Claudio Messora
http://www.byoblu.com/post/2015/11/27/lesperto-4000-combattenti-gia-in-europa-parigi-e-stata-una-prova-generale-ci-sara-un-grosso-attacco-a-sciame.aspx
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