Dopo la strage di Nizza scatta l’allarme anche in Italia. Il Comitato di analisi strategica antiterrorismo del Viminale, ormai in convocazione permanente, durante la riunione di venerdì 15 luglio, ha deciso di rafforzare i controlli e la protezione di tutti i siti sensibili presenti sul territorio. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha già scritto ai prefetti e ai questori per dare indicazioni di tenere la guardia altissima, non escludendo la possibilità che possa essere l’Italia il prossimo obiettivo del terrorismo internazionale.
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha comunicato che “per 17 aeroporti è stato predisposto un piano preciso di impiego delle forze armate e abbiamo una vigilanza che si avvale dell’uso di 7.050 uomini appartenenti alle forze armate”. Inoltre sono stati “rafforzati i controlli alle frontiere, non solo a Ventimiglia ma a anche lungo tutte le frontiere piemontesi”.
Subito dopo l’attentato in Francia le autorità italiane hanno subito attivato un sistema di controllo delle carceri italiane, perché, ha aggiunto Alfano, “siamo consapevoli che possono diventare luoghi di radicalizzazione”. Ma il risultato è che “a differenza di altri eventi, non abbiamo avuto segnali di sostegno o a solidarietà per quanto accaduto, da parte di soggetti di fede islamica o di altre fedi”. L’allerta in Italia resta comunque massima e in campo ci sono anche nuove unità dei carabinieri, che affiancheranno le strutture della Polizia di Stato.
robyuankenobi
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