Undici persone, tra cui un avvocato, sono state arrestate alle prime ore del mattino di mercoledì 6 luglio, nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Milano con al centro reati tributari, riciclaggio e associazione per delinquere con l’aggravante della finalità mafiosa. Agli arrestati erano riconducibili alcune aziende a cui erano stati affidati appalti per l’Expo.
Al centro dell’inchiesta della Dda di Milano c’è il consorzio di cooperative Dominus Scarl specializzato nell’allestimento di stand, il quale ha lavorato per la Fiera di Milano dalla quale ha ricevuto in subappalto l’incarico di realizzare alcuni padiglioni per Expo tra cui quello della Francia e e Guinea equatoriale. Secondo le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, le società del consorzio erano intestate a prestanomi di Giuseppe Nastasi, il principale indagato, arrestato con il suo collaboratore Liborio Pace e l’avvocato del Foro di Caltanissetta, Danilo Tipo, ex presidente della Camera penale della città siciliana.
Le società coinvolte ricorrevano a una sistema di fatture false per creare fondi neri. Il denaro era poi riciclato in Sicilia, dove gli indagati avevano legami con la famiglia di Cosa Nostra dei Pietraperzia. Il Gico della Guardia di Finanza sta effettuando un sequestro preventivo per circa cinque milioni di euro.
Amministrazione giudiziaria per una controllata da Fiera di Milano Spa
La sezione misure di prevenzione del tribunale ci Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria per la società Nolostand Spa, controllata da Fiera di Milano Spa, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato a 11 ordinanze di custodia cautelare a Milano per presunte infiltrazioni mafiose anche in Expo. Secondo i magistrati milanesi, alcuni soggetti indagati per reati di stampo mafioso e riciclaggio in questa indagine, “hanno avuto ed hanno contatti con dirigenti e organi apicali ai vertici di Nolostand Spa”.
robyuankenobi
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