La proposta di legge sulla protezione di chi segnala illeciti sul posto di lavoro – un passo importante per la lotta alla corruzione – rischia di arrivare alla Camera priva di ogni efficacia.
Oggi pomeriggio, mercoledì 18 novembre, alle 14.00 cominceranno le votazioni in Commissioni riunite Giustizia e Lavoro della Camera dei Deputati del disegno di legge sul whistleblowing, a firma On. Businarolo, che Transparency International Italia ha contribuito a elaborare partendo dalle raccomandazioni e dai principi internazionali di Transparency International per un efficace tutela e promozione delle segnalazioni.
Dai testo degli emendamenti che abbiamo avuto occasione di leggere, temiamo che la legge possa uscirne indebolita nella sua efficacia.
Invitiamo pertanto tutti i gruppi politici ad agire concordemente affinché la nuova legge risulti veramente efficace nella tutela del whistleblower, condizione indispensabile affinché uno strumento così essenziale per la lotta alla corruzione funzioni.
Riportiamo i punti cruciali per una efficace legge sui whistleblower derivanti dall’esperienza internazionale del movimento di Transparency International, leader nel mondo per la lotta alla corruzione e la promozione di trasparenza e integrità.
Acclarato che:
- la legge tuteli i dipendenti sia del pubblico del privato;
- siano messi a disposizione canali per le segnalazioni accessibili e sicuri;
- sia offerta un’efficace protezione da ogni forma di ritorsione.
La legge italiana sul whistleblowing per rispecchiare gli standard internazionali di TI deve quantomeno:
- essere specifica ed esauriente, garantendo chiarezza ed efficacia di applicazione – E’ quindi sconsigliabile inserirla in leggi separate per pubblico e privato e disciplinare la materia in modo frammentario;
- tutelare confidenzialità e anonimato – L’identità del whistleblower non deve essere rivelata senza l’esplicito consenso dell’individuo;
- prevedere concretamente strumenti per le segnalazioni e l’assistenza dei segnalanti;
- identificare i destinatari primari (interni all’ente) e secondari (esterni) e prevedere canali e procedure di coordinamento strutturate tra i diversi destinatari;
- creare un fondo per l’assistenza dei whistleblower. Senza pesare in alcun modo sulle casse dello Stato, il fondo può essere realizzato utilizzando una quota delle somme recuperate dallo stato grazie alle segnalazioni.