Nel 2024, le famiglie e le imprese italiane hanno speso oltre 47 miliardi di euro per l’acquisto di nuove auto, un valore mai raggiunto prima. Le prime analisi del Centro Studi Fleet&Mobility, basate sui dati ufficiali delle immatricolazioni forniti da DataForce e sviluppate con il supporto di EVO e Texa-TMD, indicano un incremento della spesa del 3% rispetto al 2023. Questo nonostante una riduzione dell’1% nei volumi, scesi a 1.576.000 unità.
Notevole incremento nel prezzo medio delle auto in Italia nel 2024
L’aumento è attribuibile al continuo rincaro dei prezzi medi, che nel 2024 hanno superato i 30.000 euro per vettura, segnando un incremento notevole rispetto all’anno precedente. Questa crescita riflette una tendenza al rialzo dei costi unitari che sta influenzando l’intero mercato automobilistico.
Il Centro Studi Fleet&Mobility attribuisce il boom dei ricavi all’aumento dei listini e alla crescita degli acquisti da parte dei privati. Il calo del noleggio a lungo termine, parzialmente bilanciato da un incremento delle auto a chilometri zero e dei veicoli acquistati dai rent-a-car, ha ridotto le immatricolazioni caratterizzate da forti sconti, spingendo il mercato verso segmenti medio-alti.
Mai spesi così tanti soldi per l’auto
Secondo Pier Luigi Del Viscovo, direttore del Centro Studi, “gli italiani non hanno mai speso così tanto per l’acquisto di auto nuove, un segnale che la domanda rimane presente”. Tuttavia, il mercato è meno “popolare” rispetto al passato: l’auto è tornata a essere una spesa significativa, spesso destinata a durare più a lungo. Del Viscovo sottolinea che è improbabile un ritorno ai volumi pre-Covid, poiché l’aumento dei prezzi comporta inevitabilmente una riduzione dei volumi, come sempre accade in economia.
Dario Donato, giornalista di Mediaset, in un post su LinkedIn intitolato PREZZI AUTO, FOLLIA A 4 RUOTE:
I prezzi schizzano, ma non si vendono più auto, come è possibile? Come spiega Il Sole 24 Ore le aziende automobilistiche ormai puntano a produrre poche auto, ma con ampi margini. Le piccole non esistono quasi più o se esistono hanno prezzi che non valgono la pena.