Banca Etruria, l’ombra della malavita si affaccia nell’inchiesta su Pierluigi Boschi

Nel 2010 il procuratore di Arezzo Rossi non indagò sulle presunte irregolarità nell’acquisto della Fattoria di Dorna da parte della coop Valdarno superiore, di cui il 90% era …

Nel 2010 il procuratore di Arezzo Rossi non indagò sulle presunte irregolarità nell’acquisto della Fattoria di Dorna da parte della coop Valdarno superiore, di cui il 90% era del papà della ministra e il 10% di Francesco Saporito, ritenuto in odore di ‘ndrangheta.

Il procuratore di Arezzo Roberto Rossi ha fatto di tutto per non farsi salvare dal Csm. La prima bugia su Pier Luigi Boschi e Banca Etruria gli è stata perdonata, ma la seconda fa riaprire il suo caso, che sembrava avviato all’archiviazione.

E non rischia solo il trasferimento d’ufficio, ma anche un’azione disciplinare. Il procuratore generale della Cassazione ha infatti chiesto gli atti al Csm, evidentemente per una preistruttoria disciplinare. Rossi, infatti, potrebbe aver violato l’obbligo di astensione dall’inchiesta su Banca Etruria ed essere accusato di dichiarazioni infedeli al Csm. Ma i suoi guai potrebbero non fermarsi qui. Perché sembra che da Arezzo stia uscendo nuovo fango dalle vecchie inchieste sul padre del ministro Maria Elena e il pm ha fatto archiviare, forse con troppa facilità. Prima di diventare procuratore e di diventare consulente di Palazzo Chigi. A cambiare le carte in tavola sono le notizie di Panorama sul fatto che il titolare dell’inchiesta su Banca Etruria quando era sostituto procuratore ha indagato Boschi nel 2010 per turbativa d’asta e riciclaggio, poi per estorsione nel 2013. A febbraio il papà viene iscritto nel registro degli indagati e Maria Elena diventava ministro, a luglio Rossi inizia la consulenza con il governo, a novembre archivia tutto. Eppure al Csm Rossi, sotto esame per la possibile incompatibilità tra il suo ruolo di inquirente del padre del ministro e la consulenza con Palazzo Chigi, disse di non conoscere nessuno della famiglia. Ieri il pm è corso ai ripari inviando una lettera a palazzo De’ Marescialli, spiegando: «L’ho indagato, ma non lo conoscevo». Troppo tardi.

La prima commissione aveva creduto alle sue giustificazioni quando aveva negato che papà Boschi facesse parte del consiglio «informale» della banca che rifiutò l’opa della Banca Popolare di Vicenza senza informare il Cda, mentre Bankitalia sosteneva il contrario. Una confusione tra la prima gestione Forsasari e la seconda Rosi, aveva assicurato. Ma stavolta, la fiducia ottenuta al Csm evapora. E tra i consiglieri c’è molta irritazione per la sua seconda e più pesante bugia. Ha taciuto di aver già indagato Boschi, un personaggio molto noto ad Arezzo anche al di là del ruolo politico della figlia.«Abbiamo preso tutti atto con rammarico di un ennesimo equivoco in cui sembra essere caduto il procuratore», ironizza il laico di Fi Pier Antonio Zanettin. È lui, che aveva voluto l’apertura della pratica su Rossi a chiedere ora una nuova istruttoria. La delibera assolutoria, che aspettava solo l’ok del plenum, viene sospesa. «A tutela della trasparenza e della credibilità dell’operato della magistratura la prima Commissione ha deciso all’unanimità un ulteriore approfondimento sulla vicenda Rossi, alla luce di circostanze che emergerebbero da articoli di stampa», spiegano i togati di Area Piergiorgio Morosini (relatore) e Antonello Ardituro.

Gli atti sono già stati inviati al Pg della Cassazione per gli accertamenti disciplinari, mentre per verificare l’incompatibilità il Csm ha chiesto informazioni al procuratore generale di Firenze. La relazione potrebbe arrivare per la riunione di lunedì. E si potrebbe anche convocare di nuovo Rossi. Dovrà spiegare come mai ha dimenticato che 6 anni fa ha indagato Boschi (con altre 8 persone) per irregolarità nell’acquisto della grande tenuta Fattoria di Dorna per 7,5 milioni (era valutata almeno 9), da parte della coop Valdarno superiore che presiedeva, poi diventata una società di cui Pier Luigi aveva il 90 per cento e il resto era del crotonese Francesco Saporito, in odore di ‘ndrangheta. E anche di aver indagato una seconda volta nel 2013 Boschi, perché un certo Apolloni che acquistò un podere della tenuta lo accusò di essersi fatto pagare in nero 250mila euro su 460 mila.

di Anna Maria Greco

Questo articolo è stato originariamente pubblicato da ilGiornale

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9 commenti

  1.   

    la mia impressione su papaboschi, è ..che mi sembra un..tontolone… messo lì apposta come foglia di fico. I veri furbi dovrebbero essere altri. Controllate i vostri  passi..CARRAI.. guardate nella vostra…SERRA… per me son passati di lì e se seguite il denaro .probabilmente li troverete.

  2.   

    cara CONSUELO  al giudice che tu nomini han fatto di peggio.. al mattino  colazione senza il  cornetto…vediamo quale sarà la ..pena.. per l’altro giudice di arezzo   che sembrava non conoscesse  nessuno  che indagava e non lo sapeva ma che era pure consulente del governo. magari lo potrebbero trasferire a pontassieve.certo che son severi con gli altri ma molto molto più buoni con se medesimi stessi. invece dei figli dei gheis  questa sì che sarebbe una riforma.  ma campa CAVILLO ……

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    carissimo peter  mi hai postato una foto del ..mitico.. che fa paura solo a guardarla. dovrebbe essere messa in tutti i locali pubblici. e nelle favole dire che se non fai il bravo viene l’uomo in nero e ti piglia… invece adesso chiamano..CANTONEEEEEE. Però non siate cattivi, una amnesia, una dimenticanza uno scambio di persona può capitare a tutti. Però a sinistra confidano sempre e troppo nella magistratura , io invece  pur essendo onestissimo non vorrei averci niente a che fare. Mi ricordo una frase detta..e questo non lo ricordo… datemi un colpevole che a trovar le prove ci penso io.

  4.   

    Quante stranezze!
    Al giudice Claudio d’Isa sono stati tolti due mesi di anzianità per avere partecipato due anni fa, a Lugano, alla festa per la prima comunione della nipote di un imprenditore sottoposto a misure di prevenzione 
    E’ una quisquilia, per chi amministra la giustizia,  frequentare persone poco raccomandabili!
    http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11613103/Il-giudice-che-ha-condannato-Berlusconi.html

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    10, 100, 1000 prefetti Petri e si sbatta ikn galera chi deve andarci, non coloro che per fame rubano una mela!!!!! Ma a questo ormai siamo ridotti e basta solo che uno faccia uno sgarbo ad un cane o ad un canarino e l’opinione pubblica si scatena. Stanbdo cos’ le cose cosa volete, la coca cola????? Anche i migliori (?) cervelli e potentato del M5S ha dimostrato di che pasta sono fatti, se il dirigente che fa licenziare un furbetto poi deve ripagare il danno in caso di revoca del licenziamento, perchè la magistratura non paga per gli errori commessi?
    Volete aggiungere? Aggiungete, però mi torna in mente la famosa frase dello zio di robyuan: Governare l’Italia non è difficile, è inutile!!!
    Cosa diceva Giuliani a NewYork?: tolleranza zero! Ed è riuscito a risanare la grande mela… Bisogna cambiare l’approccio, non meglio dieci delinquenti liberi ma non un innocente in galera ma meglio un innocente in galera piuttosto che dieci delinquenti liberi!!! 
    PS Non trovate che il Signore in allegato mi assomiglia un po’?????
     
     

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    Roby hai ragione..queste notizie non smuovono nessuno, nessun scandalo a sinistra li smuove..La giustizia gestita dalla Magistratura Rossa, che sceglie procuratori Rossi, anche nel cognome.:!!! Ah..Ah..Ma quale provvedimento disciplinare…In Galera Subito.:!!! Il Boschi gia’ indagato per malaffare, turbativa d’asta, riciclaggio ed estorsione, pappa e ciccia con ndrangheta e massoni, se lo erano dimenticato..!!  E in Parlamento la Casta Maria Elena  faceva la Martire giurando sulla onesta’ del Babbino, Truffatore d’Eccellenza. In una gabbia tutti e due Appesi fuori dalle mura..!!
    Oggi un pensionato e’ finito in galera perche’ ha costruito un piccolo bagno in casa sua senza permesso..!! Mentre tutti gli stupratori, violentatori seriali e recidivi, trovano il Magistrato ” amico” che li rimette in liberta’….Ah..Ah..
    Se non si asfalta questa Giustizia e si rimpiazza con una NUOVA, non c’e’ scampo.. Dove sono finiti i tintinnii di Manette???

  7.   

    altra notizia.. Sembra che PRODI   collaborasse coi servizi segreti russi.. Non mi pare tutta questa notizia . non è stato presidente PD  ex  pds  ds pci? con chì doveva collaborare  con PINOCHET?  Poi con tutti i soldi che il partito comunista russo passava ai comunisti nostrani mi par giusto fare e ricambiare qualche favoruccio. Aspettiam fiduciosi la smentita  mortadelliana.  ovviamente con la nota..confidiam nella magistratura… 

  8.   

    pensate…mi ero dimenticato… il pm aveva indagato boschi e non lo conosceva. rido adesso opiù tardi?  certo arezzo è una metropoli ed i maggiorenti del paese  il pm manco li conosce. poi papàboschi aveva socio uno in odor..puzza.. di drangheta. cazzo mi dico alla povera pentastellata di quarto l’han fatta dimettere proprio quei comunisti che invece strafficano a roma con carminati a arezzo con altri bei gingilli  ed al povero berlusconi gli han fatto una campagna contro perchè aveva Mangano…quì sì puzza faceva lo stalliere.. anche lui in odor di mafia. Se dico male mi potete contestare..

  9.   

    son queste le cose che mi preoccupano.   ormai non fa più notizia l’atteggiamento diverso che pparte della magistratura fa nei confronti dei sinistri…Questo è un modo ..oltremodo… scorretto di fare politica.  Ma perchè succede. è una domanda alla quale potrei dare le..mie .. risposte. fortunaq vuole che qualche voce che indaga esiste ancora perchè ormai si potrebbe parlare di ..regime… Lo dice uno che la forma..regimifica.  la stima. ma allora era palese a tutti o quasi. il regime fascista era  una realtà consolidata, nel suo modo  coerente e palese . Questi invece fasulli e  chiacchieroni e pure con un brutto colore alle spalle. perchè se il fascismo fù un regime questi son specialisti in DITTATURE.  la differenza è notevole.