Banche, Camera boccia mozione contro Boschi. ‘Mi dimetterei se i fatti fossero veri’

Voti contrari 373, favorevoli 129. Montecitorio ha respinto con una maggioranza doppia rispetto ai numeri dell’opposizione la mozione di sfiducia presentata dal M5S nei confronti del ministro delle …

Voti contrari 373, favorevoli 129. Montecitorio ha respinto con una maggioranza doppia rispetto ai numeri dell’opposizione la mozione di sfiducia presentata dal M5S nei confronti del ministro delle Riforme.

L’Aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal M5S nei confronti del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. I voti contrari sono stati 373, quelli favorevoli 129.

Ha illustrato la mozione il deputato Cinquestelle Davide Crippa. Secondo il M5S ci sarebbe conflitto di interesse tra il ministro e i provvedimenti del governo sulle banche. Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana e Lega hanno votato a favore della mozione di sfiducia. Forza Italia, invece, come ha annunciato Silvio Berlusconi, non ha partecipato al voto.

 

LA DIFESA DI BOSCHI. “Signora presidente onorevoli colleghi, non e’ mia intenzione esprimere valutazioni sulla campagna in atto contro la mia famiglia e contro il governo. C’è stato favoritismo, una corsia preferenziale? Questo è il quesito che viene posto. Se la risposta fosse sì, sarei io la prima a ritenere necessarie le mie dimissioni”. Lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, intervenendo alla Camera, durante l’esame della mozione di sfiducia nei suoi confronti.

‘SE MIO PADRE HA SBAGLIATO PAGHI‘. “Se mio padre ha sbagliato deve pagare, ma se ha sbagliato non può essere giudicato da un tribunale dei talk show”, ha aggiunto.  “Lasciate dire con il cuore. Io amo mio padre e non mi vergogno a dirlo. Mio padre è una persona perbene e sono fiera di lui. E sono fiera di essere la prima della famiglia ad essersi laureata”. Nella replica la ministra ha sottolineato: “Mi si dica che sono venuta meno ai miei doveri istituzionali, mi si dica – se lo si ritiene – che non sono all’altezza. Ma non vi consento di mettere in discussione la mia onestà, non ve lo consento io e non ve lo consentono i fatti che sono più forti del pressappochismo e della demagogia di questi giorni”. L’intervento è stato interrotto più volte da applausi.

 

IL PRESUNTO CONFLITTO D’INTERESSE. “Il grande conflitto di interesse raccontato al Paese sono 369 euro mai incassati”. Così il ministro  Boschi nella replica alla mozione di sfiducia alla Camera, spiegando come non ha mai incassato plusvalenze per le 1557 azioni possedute in Banca Etruria (il cui valore è stato poi azzerato).

 

CONTRO IL GOVERNO. “Chiedo: volete attraverso me colpire il governo? Lasciate perdere. Il governo è attrezzato per respingere gli attacchi. Questo governo sta davvero portando il cambiamento, questo è il governo dove chi sbaglia paga”.

 

GOVERNO FA QUADRATO. La ministra, prima dell’inizio della seduta alla Camera, si è soffermata qualche minuto nella buvette, dove ha salutato, sorridente, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Oltre a loro ci sono anche gli altri ministri, vale a dire Gian Luca Galletti, Maurizio Martina, Angelino Alfano, Marianna Madia, Giuliano Poletti, Federica Guidi. Assente il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Consiglio europeo a Bruxelles. L’emiciclo dell’aula, invece, non è pieno. Forza Italia ha annunciato che non parteciperà al voto.

PD, DE MARIA: ATTACCO STRUMENTALE. “Esprimo solidarietà umana e da parte del Pd nei confronti del ministro Boschi e della campagna in atto contro di lei”. Così il deputato democratico Andrea De Maria in aula alla Camera durante la discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro Boschi, presentata dal M5S. De Maria ha poi parlato di “attacco strumentale a un ministro che ha lavorato bene per il Paese”.

 

SI, PAGLIA: VOLEVAMO VENISSE IN AULA.  “Non avremmo voluto partire da una mozione di sfiducia, forse non era nemmeno la soluzione più giusta, ma noi volevamo che il ministro venisse a riferire in aula, invece così non è stato”. Così il deputato di Sinistra Italiana Giovanni Paglia alla Camera, annunciando il voto favorevole alla mozione di sfiducia nei confronti del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, presentata dal M5S in seguito ai provvedimenti del governo sulle banche.

 

FI NON PARTECIPA. “Fi non parteciperà al voto di sfiducia individuale nei confronti del ministro Boschi”. Lo ha annunciato il deputato azzurro Alberto Giorgetti in aula. Giorgetti ha poi richiamato l’attenzione sulla mozione di sfiducia nei confronti del governo presentata da Fi, Lega e Fdi.
SONDAGGIO AGORA’/IXE’. Secondo il 51% degli italiani Maria Elena Boschi non dovrebbe dimettersi, come invece chiedono le opposizioni per il ruolo ricoperto dal padre ai vertici della Banca Etruria. Lo sostiene un sondaggio Ixè per Agorà (Rai3), secondo il quale il 41% vorrebbe invece le dimissioni del ministro Pd.

Mentre la Camera vota sul conflitto di interessi della ministra (maggioranza compatta) sollevata dal M5S, Forza Italia presenta una nuove sfiducie con Carroccio e Fratelli d’Italia. Brunetta: “Voto a gennaio”

È il giorno della sfiducia al ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, per il conflitto di interessi nella vicenda Banca Etruria. Come spesso accade, la maggioranza si è compattata sul no alla mozione presentata dal Movimento 5 stelle e sottoscritta dalla Lega, ma le novità di giornata sono rappresentate dalla spaccatura ormai palese nel centrodestra e, ovviamente, dalla replica della diretta interessata, la Boschi, in un’aula parlamentare.

Nel frattempo, stando a un sondaggio Ixè per Agorà (Raitre), il 73% degli italiani dà torto a Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che il suicidio di Luigino D’Angelo (il pensionato che si è tolto la vita dopo aver perso i risparmi depositati alla Banca Etruria) “è colpa di Renzi”. Il 14%, invece, condivide la posizione del segretario della Lega Nord.

Salvini: ora ci incazziamo con Fi

Sicuramente non condivide la posizione del leader del Carroccio, in Russia per una serie di incontri istituzionali (ma non con Vladimir Putin), è Forza Italia, che ha scelto di uscire dall’emiciclo di Montecitorio, perché in disaccordo con l’impostazione della sfiducia: il partito di Berlusconi ne avrebbe preferito una al governo e non ad personam. La scelta degli azzurri ha fatto però infuriare Salvini: “Se Forza Italia non voterà la sfiducia al governo, ci incazziamo e ci sarà da rivedere tutto, anche la coalizione Lega-Fi-Fdi per le amministrative”. L’eurodeputato ha poi rivelato che “al vertice di Arcore, questa settimana, abbiamo fatto un documento comune in cui ci impegnavamo tutti a votare mozioni di sfiducia nei confronti del governo. Noi abbiamo detto che avremo votato sia quelle individuali che collegiali”.

Forza Italia dice no

Invece, “Forza Italia non parteciperà al voto sulla mozione di sfiducia individuale contro il ministro Boschi, per una linea di coerenza. Forza Italia non crede nella responsabilità individuale ma nella responsabilità collegiale”. E per questo “presentiamo una mozione di fiducia nei confronti del governo”. Parola di Alberto Giorgetti, deputato del gruppo berlusconiano, intervenendo in Aula a Montecitorio.

Il parlamentare azzurro sposta l’asse: “Il tema di oggi è la fiducia dei risparmiatori nel governo, la fiducia dei risparmiatori rispetto ai presidi che voi avete attivato, che sono a nostro modo di vedere insufficienti e che dimostrano fiato corto. Noi non vogliamo parlare solo di quello che è accaduto nella Banca Popolare dell’Etruria e negli altri istituti, noi vogliamo parlare di quello che accadrà in futuro. I provvedimenti che ha attivato il governo – ha aggiunto Giorgetti –, e di cui discuteremo in legge di stabilità nelle prossime ore, sono insufficienti per il futuro. È chiaro che c’è una responsabilità, e da qui la sfiducia al governo sulle scelte fatte fino ad oggi da questo Esecutivo, sono scelte incerte, scelte balorde”.

Fitto sulla linea del Cav

Chi dà ragione alla linea di Berlusconi, come ai bei vecchi tempi, è invece Raffaele Fitto, leader della neonata formazione politica Cor – Conservatori e riformisti: “Come preannunciato, i nostri parlamentari hanno confermato e aggravato le nostre critiche al governo (rivendicando punto per punto le nostre proposte), ma per principi di garantismo che non possono essere intermittenti voteranno contro la mozione di sfiducia individuale”.

Brunetta insiste: mozione unitaria al Senato

Chi sembra aver ammorbidito le proprie posizioni è il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, che ha affermato: “Non abbiamo alcun dubbio che la mozione di sfiducia al governo sarà presentata anche al Senato, e che conseguentemente ci sarà una relativa calendarizzazione della stessa, con la possibilità, per l’alternanza tra i due rami del Parlamento, di discuterla sempre a gennaio a Palazzo Madama”. L’economista azzurro si è anche affrettato a sottolineare che “la mozione di sfiducia al governo a Montecitorio è stata scritta congiuntamente da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, così come deciso qualche giorno fa durante il vertice di Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni. Alla Camera dei deputati – ha concluso Brunetta – questa mozione del centrodestra unito è stata presentata ed è già stata calendarizzata per metà gennaio 2016”.

Boschi: non vi consento di giudicarmi

“La perdita dell’incarico e una multa di Bankitalia possono definirsi favoritismo? Poche centinaia di euro potrebbero far parlare di conflitto di interessi? Cinque soci di minoranza su decine di migliaia possono definirsi proprietari di una popolare?”. La ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha affrontato alla Camera la mozione di sfiducia nei suoi confronti toccando uno per uno le contestazioni mosse nel crack banche. “Mio padre è stato destituito con commissariamento voluto dal mio governo, dov’è il favoritismo nell’aver fatto perdere a mio padre l’incarico?”, ha chiesto la ministro aggiungendo: “Mio padre è stato sanzionato da Bankitalia è ha pagato la multa, dov’è favoritismo da parte di Bankitalia?”. Replicando alle mozione del M5S Boschi ha ricordato che la sua famiglia possedeva un pacchetto azionario della Banca Etruria che oggi “vale zero” e ha definito “suggestiva” l’idea che la sua famiglia, in tutto cinque soci, fosse proprietaria di Banca Etruria. “Dire che la famiglia Boschi è proprietaria di Banca Etruria è suggestivo come titolo sui giornali, ma non è vero”, ha detto Boschi.

D’altro canto, Boschi ha detto di essere orgogliosa di fare parte di un Governo che esprime un concetto molto semplice: chi sbaglia paga. Se mio padre ha sbagliato deve pagare, ma non lo giudica il tribunale dei talk show”. Per la titolare delle Riforme “Non c’è alcun conflitto di interessi, non c’è alcuna corsia preferenziale, chi ha sbagliato paga e pagherà”. Ed è meglio lasciar perdere l’ipotesi di tirare giù lei perché caschi l’intero esecutivo. “Chi immagina attaccando me di indebolire il governo lasci perdere, questo governo è attrezzato per affrontare gli attacchi e portare il cambiamento”. La “sfida” è a chi presenta la mozione di sfiducia: “Non vi consento di mettere in discussione la mia onestà – ha detto Boschi -, non ve lo consento io e non ve lo consente la realtà dei fatti che è molto più forte del pressapochismo e della demagogia”, ha aggiunto.

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4 commenti

  1.   

    Ci ha colpito che la Boschi nel discorso alla camera non abbia detto una parola sulle130mila persone finite in miseria grazie ai provvedimenti di questo governo. “Se mio padre ha sbagliato pagherà ma non lo devono giudicare i Talk Show”… Però a quanto pare l’inchiesta la deve portare avanti un magistrato che è anche consulente di questo governo! Insomma tanta arroganza e tante BUGIE hanno spinto il TG Porco a intervenire. Satira e VENDETTA!
     
    http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/12/22/finalmente-satira-la-guzzanti-ridicolizza-la-boschi/

  2.   

     

    Nessun dubbio sul tipo di quadrato che il Piddi’ ha fatto per la fiducia alla Boschi.. E’ la quadratura del Cerchio ora Gigliato, delle Camarille Democratiche. Compagni di merende scadute, sempre piu’ in basso.
    Mentre ora Renzi,

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    per risolvere le Cantonate prese dalla Consob, pone un Cantone , non svizzero, Magistrato in stand-by,  lontano dalla Giustizia, quanto vicino alla Politica, perche’ sia arbitro delle truffe agli obbligazionisti. Che si vogliano intorbidare le acque, con un testimonial rassicurante, gia’ sperimentato con insuccesso per l’Expo, pare chiaro.  Forse l’Anac potrebbe verificare il conflitto di Interessi dei  Sotto-Boschi Bancari, ma alcuni membri nominati fanno supporre il contrario.
     
    Ugo Draetta, nominato nel collegio arbitrale internazionale, per il petrolio Libico, pur essendo a libro paga del comitato di Viglilanza Eni.   Fabio Licata, Avv. Del Sost. Procuratore Musco, condannato in appello a Siracusa. Luca Mezzetti docente, implicato nell’inchiesta dei concorsi pubblici truccati.  I Truffati sono serviti: Giocolieri del Governo faranno loro la Festa, non di Natale..e non sara’ Giustizia.
     

  3.   

     

    Salvataggi bancari: l’Italia salva le banche degli altri ma non può salvare le sue.
    Di Marco Muscillo –
    http://www.opinione-pubblica.com/salvataggi-bancari-litalia-salva-le-banche-degli-altri-ma-non-puo-salvare-le-sue/
     

     

  4.   

     

    In Europa bisogna stare con Renzi, o italioti
    Maurizio Blondet
    http://www.maurizioblondet.it/in-europa-bisogna-stare-con-renzi-o-italioti/

    Ci hanno fatto versare 125 miliardi al Fondo di Stabilità, la Germania se n’è servita ampiamente prendendosene 418 per salvare le sue banche, la Francia da sola se n’è accaparrata 128 – e desso a noi negano il diritto di salvare le banchette. E metà di noi godono, la maggior parte dei nostri media applaudono, perché ciò inguaia la ministra Boschi, “l’amante di Renzi” – ma vergognatevi, italioti..