Banche italiane chiedono regole comuni in Ue: “Oggi ci sono oscurità, incoerenze e lacune”

“La disciplina delle Banche, compresa quella che regola i rapporti con la clientela, dà vita ad un sistema di regole sempre più complesso e globalmente integrato, che insiste su molteplici …

“La disciplina delle Banche, compresa quella che regola i rapporti con la clientela, dà vita ad un sistema di regole sempre più complesso e globalmente integrato, che insiste su molteplici piani: internazionale, europeo, statale. Il ‘reticolo’ che ne scaturisce è caratterizzato da non poche oscurità, incoerenze e lacune, che rendono sempre più urgente intraprendere il cammino della redazione di testi unici e di una nuova codificazione, in chiave europea, della normativa”. Lo sottolinea Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana, nella sua relazione all’audizione davanti alla commissione parlamentare per la semplificazione.

“ABI da tempo ha segnalato questa necessità – afferma Sabatini -: dal 4 novembre 2014, con l’avvio del Meccanismo Unico di Vigilanza (MVU), ha avuto inizio un nuovo e più avanzato percorso che vede impegnato l’intero mercato bancario europeo e che richiede riflessioni importanti circa la necessità di ‘ragionare’ a tutti i livelli, legislatori, imprese, Banche, in termini europei. Condizione essenziale a far sì che l’avvio del MVU sia davvero foriero di stabilità e crescita è quella di disporre di un Testo Unico Bancario e Finanziario Europeo, cioè di regole identiche per tutti. Solo così l’Unione Bancaria potrà assicurare, all’interno dell’Area dell’Euro, un mercato finanziario unico e fortemente integrato in cui la politica monetaria possa efficacemente e in maniera omogenea esplicare i suoi effetti e in cui gli operatori possano competere, a parità di condizioni, su un campo da gioco livellato”.

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