Soltanto 8 anni di passione e finalmente il caso del bambino di Alessandria, ritenuto “moroso” dal Fisco fin dalla tenera età di 2 anni, è stato chiuso con un lieto fine.
La storia ha dell’incredibile: nel 2007 secondo l’ente di riscossione della P.A. e non solo, il figlio di Amalia Iudicone (nella foto mentre mostra i documenti) non avrebbe pagato fatture alla società di telefonia mobile H3G per 166,59 euro, dopo aver acquistato un cellulare senza pagare le tasse di registrazione del canone, con tanto di interessi. La compagnia aveva attivato le pratiche per recuperare il maltolto, ma per un caso di omonimia la cartella è arrivata all’infante, che all’epoca dei fatti aveva solo 2 anni ed era evidentemente incolpevole. Le lungaggini della burocrazia italiana, però, hanno fatto sì che questa storia, da ridere se non fosse che è vera, si protraesse per ben 8 anni.
Oggi il bambino ha 10 anni, ha appena finito la quinta elementare e finalmente ha messo in regola la sua posizione. Ma ci sono volute carte bollate, avvocati e giornate letteralmente buttate negli uffici di Equitalia per venire a capo di una situazione paradossale. La mamma Amalia tira un sospiro di sollievo, ma per storie come queste si diventa lo zimbello d’Europa (e non solo) nel giro di un amen.