La seconda nel giro di due mesi, sarà presentata domani da due avvocati. Dilma accusata di aver intrapreso azioni illegali durante il suo mandato.
Una nuova richiesta di impeachment nei confronti del presidente brasiliano, approderà martedì prossimo presso il parlamento. La richiesta, secondo quanto riferito dal quotidiano Folha de S.Paulo, arriva da parte di due avvocati, Helio Bicudo e Miguel Reale Junior, rispettivamente uno dei fondatori e un ex membro del Partito dei Lavoratori a cui appartiene la stessa Rousseff.
Quella che verrà presentata domani non è la prima richiesta, ma fa seguito ad un dai due avvocati non è la prima riepresentare una nuova richiesta di Martedì con il Congresso del Brasile per mettere sotto accusa il presidente Dilma Rousseff, il quotidiano Folha de S.Paulo ha riferito, senza dire come ha ottenuto le informazioni.
Reale Junior e Bicudo, uno dei fondatori e un ex membro del Partito dei Lavoratori al potere ‘di Rousseff, aveva già firmato una richiesta di impeachment nel mese di settembre per via di presunte azioni illegali durante la campagna presidenziale.
Secondo quanto riporta il quotidiano, questa volta le accuse riguarderebbero presunte malefatte che si sono verificate quest’anno, durante il suo secondo mandato.
In merito alla richiesta di settembre, rigettatata da parlamento, Rousseff ha affermato il 13 ottobre che si è trattato di tentativi di colpo di stato contro le iniziative – avviate dall’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva e proseguite da lei – per sradicare la povertà in Brasile.
Tutto questo arriva a poche ore dall’apertura di un’indagine preliminare da parte della polizia federale brasiliana su predunte irregolarità a ridosso delle presidenziali 2014. Elezioni che portarono alla rielezione di misura di Dilma Rousseff. La giustizia del Brasile aveva già inquisito membri del Partito dei Lavoratori, ma ora per la prima volta tocca direttamente la mandataria.
Secondo quanto riferito dalla rete televisiva Globo, l’inchiesta è stata avviata il 7 ottobre scorso. Il procedimento è seguito alla scelta della Corte Suprema Elettorale(Tse) di voler accertare eventuali illeciti occorsi durante la campagna elettorale. La Corte ha optato per fare chiarezza con 5 voti favorevoli e 2 contrari.
Come se non bastasse, la settimana scorsa la Corte dei Conti brasiliana, per la prima volta in 80 anni, ha dichiarato irregolare il bilancio statale per l’anno 2014. Ovviamente, tutte queste accuse andrebbero provate. Ma resta il fatto che potrebbero trascinare il Brasile in una situazione molto pericolosa.
Rousseff, in caduta libera nei sondaggi, deve far fronte alla crisi economica, determinata, in primo luogo, dal crollo del prezzo delle materie prime. Il malcontento popolare è crescente e gli scandali corruzione di certo non facilitano il compito della Presidente. L’opposizione conservatrice, intanto, continua ad agitare la piazza, al fine di andare alle urne con anticipo.