Brexit: Stiglitz a favore uscita Gran Bretagna dall’Unione Europea

Joseph Stiglitz,  premio Nobel per l’economia nel 2001, è  ben conosciuto dai nostri lettori. Ex vice president e chief economist della Banca Mondiale, è tra i pochi economisti non …

Joseph Stiglitz,  premio Nobel per l’economia nel 2001, è  ben conosciuto dai nostri lettori. Ex vice president e chief economist della Banca Mondiale, è tra i pochi economisti non asserviti al sistema capitalistico oligarchico, sempre in cerca di un cambio di paradigma rispetto al passato (leggere gli articoli di archivio di Wsi.co su Stiglitz). Il premio Nobel ha parlato di recente ad un seminario organizzato a Londra dal partito dell’opposizione, il Labour Party, su temi economici, il suo intervento e’ stato riportato dal sito Russia Today, in questa pagina potete leggere la traduzione di Voci dall’Estero. Il rischio posto dal TTIP è talmente importante, secondo Stiglitz, che è già un buon motivo perché il Regno Unito valuti la Brexit, anche se l’ideale a suo parere sarebbe di mantenere l’Unione concordando però delle regole separate.  Per quanto riguarda l’euro – che Stiglitz da anni sostiene essere la causa della crisi europea – l’economista afferma che i politici europei dovrebbero rottamare l’euro, pur mantenendo l’Unione. Opinioni molto radicali.

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Per la Gran Bretagna sarebbe meglio lasciare l’Unione Europea (UE), se il trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) entrerà in vigore: lo ha dichiarato l’economista premio Nobel Joseph Stiglitz.

Stiglitz ha rilasciato questa dichiarazione durante un evento organizzato dal cancelliere ombra del partito laburista John McDonnell mercoledì (2 marzo, ndt) nel centro di Londra. La serata è stata parte di una serie di seminari in materia di economia progressista organizzati dal partito laburista.

Rivolgendosi al pubblico che affollava la sala, Stiglitz ha affermato che la natura restrittiva del TTIP offre dei buoni motivi per il Brexit.

“Penso che le restrizioni imposte dal TTIP sarebbero talmente di ostacolo all’attività del governo, che questo mi farebbe riflettere nuovamente se davvero l’adesione all’UE sia stata una buona idea”, ha detto.

L’economista americano ha dichiarato che il TTIP rappresenta una generale “riscrittura delle regole in assenza di discussione pubblica”.

“I pericoli per la nostra società sono molto significativi”, ha aggiunto.

L’erosione della sovranità

Il TTIP creerà la più grande zona di libero scambio al mondo, abbattendo tariffe e altri ostacoli al commercio di beni e servizi. Mentre chi lo propone sostiene che l’accordo incoraggerà gli investimenti e creerà posti di lavoro, i suoi critici mettono in guardia sul fatto che consentirà alle aziende di fare causa ai governi stranieri che minacciano i loro profitti.

Un punto centrale dell’accordo commerciale USA-UE è infatti la “Clausola di risoluzione delle controversie tra investitore e Stato” (ISDS), che darebbe alle aziende il potere di citare in giudizio i governi quando i politici introducono norme che potrebbero far diminuire i loro profitti. I dettagli di queste clausole sono spesso avvolti nel segreto, e messi a punto in sessioni clandestine.

I critici sostengono che il TTIP manca di trasparenza, interferisce con il diritto dei governi sovrani di governare nell’interesse pubblico, e potrebbe legare le mani a chi deve stabilire le regole.

Dati delle Nazioni Unite (ONU) rivelano che le imprese statunitensi hanno già rastrellato miliardi di dollari facendo causa ai governi nazionali, fino ad oggi. Solo a partire dal 2000, le aziende americane hanno fatto causa agli Stati in base ad accordi di libero scambio in 130 distinte occasioni.

Una di queste società, la Phillip Morris, negli ultimi anni ha citato in giudizio l’Australia e l’Uruguay perché avevano fatto inserire avvertenze sui rischi per la salute sui pacchetti di sigarette.

“Ogni volta che fate approvare un regolamento contro l’amianto o qualsiasi altra cosa, potete essere citati in giudizio ,” ha detto Stiglitz.

“Non c’è niente nel TTIP che vi impedisca di stabilire il regolamento. Fissare il regolamento è possibile. Solo che dovreste firmare anche un assegno alla Philip Morris, per compensarla dei profitti che avrebbe avuto se avesse potuto continuare a uccidere le persone come ha potuto in passato.”

Stiglitz si è dimostrato molto favorevole all’adesione della Gran Bretagna all’UE, mettendo in evidenza che membri dell’UE, come la Svezia, fanno parte del blocco, ma hanno concordato regole separate. Ha sostenuto che i leader europei dovrebbero liberarsi dell’euro, ma mantenere l’unione.

‘Un accordo senza pietà’

Parlando a RT, Nick Dearden, direttore del think tank inglese Global Justice Now (GJN) ha detto che la posizione di Stiglitz è “in gran parte ipotetica”.

“Non c’è dubbio che questo accordo commerciale tossico cucinato a Bruxelles stia spingendo molti a ritenere che il Regno Unito starebbe meglio fuori dall’UE, ma niente suggerisce che la Brexit impedirebbe a qualcosa di peggio di prendere il suo posto,” ha detto.

“Cameron è stato uno dei più grandi sostenitori del TTIP e il Regno Unito ha firmato una serie di spietati accordi commerciali bilaterali di libero mercato che contengono ISDS con molti altri paesi – quindi è perfettamente possibile che nel Regno Unito ci sarebbe una spinta a creare un equivalente del TTIP tra Regno Unito e Stati Uniti, perfino peggiore”.

Dearden ha affermato che il movimento europeo contro il TTIP è stimolante.

“Milioni di persone si sono mobilitate, attraverso i confini, per sfidare la presa di potere da parte delle aziende legata al TTIP”, ha detto.

“Questa è una visione che ispira come rimanere in Europa possa significare persone che lavorano insieme per un cambiamento sociale progressista.” (Tipica illusione progressista che non porta da nessuna parte, visto che è evidente che a livello europeo i cittadini hanno molto meno controllo che a livello nazionale, ndt)

‘Il TTIP contrasta l’interesse pubblico’

Un obiettivo tra i principali del TTIP è quello di aprire ai privati i servizi di sanità pubblica, istruzione e fornitura di acqua in Europa. Sebbene la Commissione Europea (CE) abbia dichiarato che i servizi pubblici resteranno esclusi dal TTIP, il ministro inglese del Commercio lord Livingston ha ammesso che colloqui concernenti il sistema sanitario nazionale erano ancora all’ordine del giorno lo scorso ottobre.

Gli attivisti sono preoccupati anche del programma di “convergenza normativa” del TTIP, che cercherà di rendere le norme UE in materia di sicurezza alimentare più simili a quelle osservate negli Stati Uniti.

Dato che le normative statunitensi sono generalmente meno rigide rispetto alle loro equivalenti europee, gli attivisti sono preoccupati per l’allentarsi degli standard di sicurezza e qualità alimentare in Europa. Sostengono che, dopo l’implementazione del TTIP, il mercato europeo potrebbero essere invaso da prodotti geneticamente modificati e cibi pieni di ormoni e pesticidi.

Mentre i negoziati sul TTIP continuano a svolgersi a porte chiuse, si pensa che la City di Londra stia muovendosi per ammorbidire i regolamenti bancari in vigore negli Stati Uniti. I regolamenti finanziari americani sono più severi di quelli osservati in Gran Bretagna, e sono stati messi in atto in seguito alla crisi finanziaria globale del 2007/08. Gli attivisti per la finanza etica temono che il TTIP rottamerà queste misure e restrizioni, restituendo così il potere ai banchieri.

Gli attivisti sono anche preoccupati per l’aumento dei livelli di disoccupazione. L’anno scorso, Bruxelles ha ammesso che il TTIP potrebbe causare notevoli livelli di disoccupazione. E ha dato consigli ai membri dell’UE su come affrontare un aumento dei livelli di disoccupazione dopo l’entrata in vigore del TTIP.

traduzione di @Rododak

Fonte: Voci dall’Estero

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8 commenti

  1.   

    Obama ha sempre delle soluzioni!!
    Si la Grande-Bretagne sort de l’Union européenne, les Etats-Unis feront de l’Allemagne leur partenaire privilégié sur le vieux Continent.Tel est le message qu’a semblé vouloir délivrer Barack Obama lors de la première journée de sa visite à Hanovre, dimanche 24 avril.
    Posto il link per coloro che, esendo curiosi ed interessati, non usano il mouse per saltare gli argomenti che, a priori, giudicano essere poco interessanti.http://www.lemonde.fr/international/article/2016/04/24/m-obama-vante-les-merites-de-mme-merkel-et-plaide-pour-le-traite-transatlantique_4907880_32

  2.   

    ” “La globalizzazione e la finanza hanno minato la democrazia. Ossia: il popolo non conta più nulla. Le innovazioni tecnologiche, le migrazioni e il terrorismo hanno minato lo Stato – ha detto Savona – e trasformato il mercato. Occorre quindi avere una impostazione di largo respiro alla democrazia, autorità dello Stato e competitività”.” ( Paolo Savona)
    http://formiche.net/2016/04/23/euro-bce-brexit-parla-il-prof-savona-di-carmine-spadafora/

  3.   

    Noi siamo stati dati in pasto agli usurai, alle multinazionali e ai guerrafondai di professione. Gli Stati Uniti sono una metastasi che ormai ha condannato l’intero pianeta.

  4.   

     @Belfagor: Condivido pienamente le tesi del tuo post, dall’ultima spiaggia rappresentata dal Brexit, alla delusione per l’intromissione degli USA nella questione. Però nutro poche speranze, perchè noto che questo potere mostruoso sa come imporre i propri diktat. Il mostro lo puoi anche vedere dalle due caricature che si contenderanno la presidenza degli Stati Uniti. Essi sono il risultato dell’assassinio della ragione, che il potere ha realizzato in decenni di lavoro minuzioso. Vedo nero pece.

  5.   

    per chi ha a cuore le sorti dell’Italia, l’unica chance che le cose cambino sta proprio nella vittoria dei SI al referendum inglese di fine giugno. Spetta ai british decidere ma siccome LORO sono un popolo fondamentalmente civile (non come noi italiani pecore, ignavi e senza palle – scusate ragazze – e alla perenne ricerca inconscia dell’uomo forte….) i britannici potrebbero sorprenderci. Ci vuole uno scossone drastico, un terremoto o catalizzatore esterno per scuotere questo obbrobrio di Europa in cui viviamo. La Brexit fa al caso nostro, caro Davide, serve gli interessi in chi ha smesso di credere alle ipocrisie per cui forse non siamo fottuti per il resto delle nostre vite. Bisogna girar pagina e guardare a un futuro diverso, una vittoria del SI al referendum sulla Brexit fornisce nuovi scenari politici. Chiudo dicendo che Obama (di cui io sono sempre stato un gran fan) mi ha deluso, prendendo posizione l’altro giorno contro la Brexit. Questo dice quali interessi economici sono in gioco (ovviamente alleanza USA-UK, commercio, finanza, NATO). Barack avrebbe dovuto NON intromettersi!
    buona domenica a todos
    belfy (stanco ma in cerca di nuove motivazioni; quali?)
     
         

  6.   

    A proposito della Philips Morris, il nostro Renzi si è messo al riparo e non solo da ora. Però ora ha superato se stesso  affidando alla Philip Morris,  famosa anche per il suo diretto coinvolgimento nel contrabbando di sigarette;   il controllo della  tracciabilità dei tabacchi, cioè la vigilanza sul contrabbando.
     
     
     
     

  7.   

    Ciao Fabiola, sono peter.
    Buona domenica a tutti!!!
    Tornato da una breve scorribanda al mare, troppi impegni non ci potevo restare…
    Davide, hai assolutamente ragione, siamo fottuti!!!! Mia moglie mi ha già annunciato che se ci sarà l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione anche Lei se ne tornerà al paesello natio… Cosa ne dici, è cosa buona e giusta??? Chi mi farà da mangiare…. sob….

  8.   

    Il buon Stiglitz lascia intendere che i Britannici una piccola chance ce l’hanno ancora. Noi siamo fottuti.