Senza troppi giri di parole, il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda affonda in un colpo solo tutta la politica di Matteo Renzi sull’assistenza ai lavoratori. A partire dai bonus.
“Per creare lavoro e reddito non esistono scorciatoie, non esistono invenzioni di redditi, invenzioni di lavori, invenzioni di bonus. Si devono costruire le condizioni di competitività affinché le imprese possano assumere”, è la dura presa di posizione del ministro durante la cerimonia al Quirinale per la giornata “Qualità Italia”.
“Se noi proviamo a tracciare scorciatoie – aggiunge- ripetiamo gli errori del passato”. Proprio ieri i dati Istat sui redditi hanno messo in evidenza i numeri delle misure di sostegno al reddito lanciate dall’esecutivo Renzi: ben un milione di contribuenti hanno dovuto restituire il bonus di 80 euro in toto, altri 700mila solo in parte.
Ma per Calenda questa non è la strada giusta per creare reddito e occupazione: nei dati pubblicati oggi la disoccupazione si è attestata ancora stabile all’11,9%. “La domanda che ci si pone oggi è se dobbiamo essere ottimisti o pessimisti. Io penso che sia una domanda mal posta. Noi dobbiamo essere realisti, cercare di analizzare la situazione e il grado di complessità che la situazione merita in tutto il mondo”.
“Io credo- continua- che non sia compito del governo spandere ottimismo o delle opposizioni spandere pessimismi ma sia compito di tutti costruire un percorso che si basi sulla razionalità. Credo poi che la complessità è la categoria in cui ci troveremo ad operare e credo che la complessità sia la categoria che i cittadini sono pronti ad acettare”.
Quanto alla competitivà, il ddl Concorrenza tornerà all’esame del Parlamento la prossima settimana e il ministro dello Sviluppo economico auspica una approvazione rapida.
“La prossima settimana torna in Parlamento la legge sulla Concorrenza, speriamo per l’ultima volta. Siamo impegnati a portarla a casa ed a ragionare sulla prossima”. E ancora: “Ci sarà un decreto energia che seguirà il varo della strategia energetica nazionale – ha affermato il ministro – le nostre imprese devono avere costi dell’energia allineati a quelli dei competitor”.
Fonte: La Repubblica
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