Il premier britannico in missione diplomatica agita lo spettro dell’uscita della Gran Bretagna dall’Ue e gli eurobuocrati sono pronti ad assecondare le sue richieste pur di salvare l’Unione.
I negoziati per evitare l’uscita del Regno unito dall’Unione europea entrano nel vivo, con la visita del primo ministro David Cameron a Bruxelles. Cameron esige dai suoi partner europei delle riforme in quattro settori e in particolare chiede delle norme stringenti per scoraggiare l’immigrazione intra-europea.
Secondo quanto riferiscono fonti della Bbc, l’intesa tra le parti sarebbe ormai a un passo. Il premier conservatore ha promesso di organizzare entro il 2017 un referendum sulla permanenza del Regno unito nell’Ue. I sondaggi attribuiscono al momento un leggero vantaggio ai sostenitori della Brexit, l’uscita dei britannici dall’Ue. Cameron sarà ricevuto venerdì 29 gennaio a Bruxelles dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, prima di incontrare il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz. E secondo fonti britanniche citate dalla Bbc, le due parti sarebbero vicine a concludere un accordo che consentirebbe a Londra di negare benefit a persone provenienti da altri Paesi dell’Ue per un massimo di quattro anni.
La fonte vicina ai negoziati ha detto inoltre che il Regno Unito potrebbe mettere un “freno di emergenza” all’erogazione dei sussidi. Il primo ministro britannico chiederà inoltre a Juncker e Schulz alcune garanzie sul fatto che il rafforzamento annunciato della zona euro non avverà a discapito dei paesi che non sono membri della moneta unica, mentre sosterrà con forza la necessità di migliorare la competitività dell’economia europea e di riconquistare la sovranità, concedendo maggiori poteri ai parlamenti nazionali.