Nei prossimi 5 anni la nuova Cdp voluta da Renzi darà soldi a tutti, soprattutto se amici del governo, in pieno “stile Iri”, ma non 1 cent ai risparmiatori raggirati con le obbligazioni subordinate
Dalle telecomunicazioni alle pompe idrauliche (per l’Africa). Dalle infrastrutture ai polli (finanziano la Cremonini).
Ai vertici della Cassa depositi e prestiti non dispiace l’idea di guidare «la nuova Iri». Metterà il naso dappertutto e finanzierà un po’ tutti i settori. Ad esclusione di uno: il rimborso per chi ha sottoscritto obbligazioni subordinate delle quattro banche salvate dal governo. A chi gli chiede se Cdp potrebbe intervenire in loro aiuto, Piercarlo Padoan blocca l’intervento di Claudio Costamagna e risponde: «La domanda è fuori tema». Si alza e se ne va. Già, perchè l’obbiettivo era esclusivamente quello di osannare il piano strategico della Cassa, braccio armato e cassaforte del governo. O meglio, della «Banca di promozione nazionale» come amano definirsi. Con una strizzata d’occhio alla Cooperazione internazionale, che fa tanto politically correct.I risparmi dei correntisti postali, prima fonte di finanziamento della Cdp, invece di essere usati per «salvare» gli obbligazionisti truffati, finiranno in parte alla Cooperazione del ministero degli Esteri. Verrà costituita un’agenzia della Cooperazione. «Ed utilizzati – spiega l’ad Fabio Gallia – a sostegno dei Paesi in via di Sviluppo». Aratri e pompe idrauliche, appunto. Eppure, gli stessi risparmi postali nazionali verranno utilizzati per «supportare le aziende italiane dalla loro nascita alla loro crescita», come recita Gallia. Oppure, quale «supporto alla valorizzazione del patrimonio immobiliare». Cassa depositi e prestiti, insomma, non molla la presa sul settore. Si svilupperà anche nel turismo ma soprattutto si accavallerà con Invimit: la società del ministero dell’Economia dai compiti limitrofi. Al punto che, fallito (per opera di Palazzo Chigi) il blitz di Via Venti Settembre per farla confluire proprio dentro la Cassa, Cdp non molla l’osso e mette fra i suoi punti strategici anche quelli di valorizzazione del patrimonio immobiliare. Costamagna con nochalanche ricorda che «sono da trent’anni nel settore finanziario. E non avevo mai visto tanta domanda di carta italiana». Così annuncia che la Cdp potrà mobilitare 160 miliardi con un moltiplicatore del 70 per cento. Per ripagare gli obbligazionisti basterebbero 280 milioni, oltre ai cento messi a disposizione dal Fondo interbancario. Ma da quest’orecchio la Cdp non ci sente. E Padoan resta criptico sulla possibilità di creare una bad bank per il sistema bancario: «Stiamo valutando meccanismi di intervento con soluzioni di mercato». Ed i toni dei vertici di Cdp non sono tanto diversi quando parlano di telecomunicazioni. Metroweb, una loro società, ha il compito di posare le infrastrutture per la banda larga («una partecipazione stabile», commenta Gallia). Ma a vantaggio di chi? «Stiamo parlando con tutti gli operatori», precisa Costamagna.Il problema è che è loro cambiato il quadro di riferimento per il massiccio ingresso francese in Telecom. Vincent Bollorè non è certo amico di questo governo, viste le sue simpatie per Sarkozy. E soprattutto, visto l’interesse per Premium. Dall’altra parte della barricata – secondo alcune ricostruzioni di fantaeconomia – Xavier Niel è prossimo ai socialisti parigini. In teoria, quindi, ben visto dal governo italiano e dal vertice di Cdp. Ma sembra che da Parigi siano arrivati messaggi di «freezare» l’operazione. Si dice che Hollande non sia più così interessato a fare un favore a Renzi: nè a livello di flessibilità dei conti pubblici, nè a livello di Telecom. All’Eliseo non sarebbe andata giù la risposta negativa di Renzi di inviare militari italiani in Mali. E tanto meno avrebbe preso bene l’idea di impiegare soldati in Irak per difendere la diga di Mosul. Così, secondo alcune ricostruzioni, questa freddezza con la Francia si sarebbe trasformata in imbarazzo per i vertici di Cdp. Ma si tratta di fantasie. «Fuori tema», direbbe Padoan. Come l’intervento a favore degli obbligazionisti truffati.
di Fabrizio Ravoni
Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito de ilGiornale
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