Sono state le famiglie italiane, non quelle tedesche, ad aver subito le maggiori ripercussioni negative dai bassi tassi di interesse nell’area euro. Lo sostiene uno studio della Bce, che è stato anticipato tra quelli che verranno inseriti nel bollettino economico di giovedì prossimo. I bassi tassi stabiliti dalla Bce e i conseguenti bassi tassi di interesse reali si traducono con due effetti di natura opposta per le famiglie: minori interessi sui debiti ma anche minori rendimenti dai risparmi.
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Secondo lo studio della Bce questi due effetti hanno avuto una portata sostanzialmente analoga in Germania e Francia. Laddove in Italia, dove le famiglie sono tendenzialmente meno indebitate, la perdita di reddito disponibile dovuta al calo di rendimenti è stata superiore al calo dei costi dovuti ai tassi sui debiti (delle famiglie stesse).Lo studio, quindi, contraddice l’assunto che si sente spesso in Germania dai critici della politica monetaria della Bce (guidata dall’italiano Mario Draghi) ovvero che la sua linea espansiva avrebbe penalizzato i risparmiatori tedeschi e nordici a beneficio di quelli dei Paesi latini.In ogni caso, per l’insieme dell’area euro “nonostante i rendimenti più bassi per i risparmiatori – afferma La Bce – i bassi tassi di interesse continuano a sostenere i consumi”.
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