Da motivo di distrazione, Facebook diventa uno strumento per lavorare meglio. Con il debutto di Facebook Workplace, il social network più grande del mondo è ora anche una piattaforma per comunicare all’interno delle aziende. «L’idea – spiega Nicola Mendelsohn, Vice President EMEA – è portare nell’ambito professionale la semplicità di uso di Facebook»: è possibile scambiarsi messaggi in chat, anziché scrivere mail, o comunicare via audio o video, magari in diretta. I corsi di aggiornamento e gli affiancamenti saranno possibili anche a distanza, e sarà possibile scorrere il newsfeed per avere il polso delle discussioni all’interno dell’azienda.
Di più: Workplace consente di collaborare a gruppi distribuiti in diversi luoghi del mondo, praticamente in tempo reale, e c’è perfino la traduzione automatica, così la lingua non è più un problema. Funziona con ogni sistema operativo, proprio come Facebook, ed è accessibile da computer, tablet e smartphone (in Paesi come l’India è una priorità, visto che l’80 delle aziende lavora solo su mobile). Per iscriversi non serve un account del social network: si tratta di due applicazioni del tutto indipendenti. «Workplace – spiega ancora Mendelsohn – prima ancora di essere un prodotto, è lo strumento che usiamo all’interno di Facebook per gestire l’azienda».
La nuova piattaforma non è tanto una sfida a LinkedIn, ma semmai a sistemi di condivisione del lavoro sul modello di Yammer di Microsoft e Slack. Ed è il primo servizio a pagamento del social network il cui modello di business finora è stato basato sulla pubblicità: è gratuito per i primi 90 giorni, poi ha un costo a utente che parte da 3 dollari al mese ma è gratis per le organizzazioni no profit e l’ambito educational. Nei 18 mesi di sperimentazione pubblica, la piattaforma (nota in precedenza come Facebook at Work) è arrivata a contare 1000 compagnie e 100 mila gruppi. Tra le multinazionali che hanno un account già attivo ci sono Danone e Booking.com, ma anche Oxfam, Savethechildren e aziende come Yes Bank in India e la Government Technology Agency di Singapore.
Nelle prossime settimane saranno disponibili anche i gruppi multi-aziendali: spazi condivisi che consentono ai dipendenti di diverse organizzazioni di lavorare insieme. La promessa è di ridurre la burocrazia, mettendo in contatto diretto il presidente di un’azienda e l’ultimo degli impiegati. Funzionerà?
Fonte: La Stampa