“Discuteremo in aula, la voteremo e poi vedremo chi ha la maggioranza”, risponde il ministro. Di Battista (M5S) parla di “conflitto di interessi grande quanto una casa” perché “quando salivano le azioni di Banca Etruria, suo padre era vicepresidente”.
“La mozione di sfiducia? Ne parlerò in aula a tempo debito”. Lo ha detto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi commentando l’annunciata presentazione di tre diverse mozioni di sfiducia per la vicenda della Banca Etruria. “Discuteremo in aula, la voteremo e poi vedremo chi ha la maggioranza” ha detto Boschi all’Adnkronos.
Nel pomeriggio il M5S ha presentato a Montecitorio la sua mozione di sfiducia. Lo hanno annunciato in conferenza stampa alla Camera i capigruppo 5 Stelle di Camera e Senato, Davide Crippa e Michele Giarrusso, e i deputati Alessandro Di Battista e Alessio Villarosa.
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Secondo Di Battista “il conflitto di interessi del ministro Boschi è grande quanto una casa” perché “quando aumentava il mercato delle azioni di Banca Etruria, suo padre era vicepresidente”. Boschi – ha proseguito il parlamentare – “non può pensare di cavarsela con una battuta durante la presentazione di un libro. Deve venire in Parlamento, deve dare spiegazioni alla Nazione intera e ascoltare quanto hanno da dire tutte le forze politiche”.
L’esponente 5 Stelle ha chiamato in causa anche il presidente del Consiglio Renzi, il quale “fece decollare la terza Leopolda proprio sul tema del conflitto di interessi, dicendo che se fosse diventato premier lo avrebbe risolto in cento giorni. E’ passato invece a cento conflitti di interessi al giorno e l’ultima Leopolda è naufragata proprio su questo tema”.
Arriva in Parlamento lo scontro politico sul crac banche. Il Movimento Cinquestelle ha presentato nel pomeriggio una mozione di sfiducia contro il ministro della Riforme Maria Elena Boschi, accusata di essere in conflitto di interesse per il coinvolgimento del padre e del fratello nel commissariamento della Banca Etruria e il successivo salvataggio da parte del governo: “Il Ministro Boschi – hanno scritto i grillini nel documento – ha dichiarato che i genitori ed i fratelli non hanno prestato il consenso alla pubblicazione sul sito del Governo dei dati inerenti alla loro situazione patrimoniale, ad onta del principio generale di trasparenza”. Nella mozione, pubblicata da Beppe Grillo sul suo profilo Twitter, si legge: “I fatti citati e la loro concatenazione temporale gettano un’ombra sul ministro e la sua funzione istituzionale con riguardo alla cura ed alla salvaguardia degli interessi pubblici, del principio generale di assoluta imparzialità, nonchè della necessità di tutelare il risparmio in tutte le sue forme, come espressamente previsto dall’articolo 47 della nostra Costituzione al momento vigente; anche il solo sospetto che, attraverso la sua funzione di governo, il ministro Boschi abbia potuto interagire ovvero influenzare l’intera compagine governativa al fine di perseguire interessi personali e familiari, non ne consente la permanenza nel prosieguo dell’incarico per tali motivi, visto l’articolo 94 della Costituzione, visto l’articolo 115 del Regolamento della Camera dei deputati, esprime la propria sfiducia al ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e lo impegna a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni”. A stretto giro ha risposto anche la Boschi: “Discuteremo in Aula, voteremo e poi vedremo chi ha la maggioranza”.