“Il Patto di Stabilità funziona: nel 2010 il deficit dell’area euro era al 6%, oggi siamo al 2%. Si è dimostrato molto utile perché risponde ai problemi di un’ area in cui il livello del debito pubblico è alto. Va ridotto, perché ogni euro speso per il debito è un euro in meno per i servizi ai cittadini”. Intervistato dalla Stampa, il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici è netto: le regole sulla finanza pubblica non cambieranno e non ci saranno eccezioni sulla flessibilità.
“Durante le ultime riunioni dell’Ecofin e dell’Eurogruppo si è parlato di come possiamo migliorare il Patto di Stabilità, senza però metterlo in discussione”, spiega Moscovici. “E’ giusto puntare a un miglior funzionamento del Patto, renderlo più comprensibile e più facile da applicare. Ma stiamo parlando di piccoli miglioramenti, all’interno di una cornice. Non di un cambiamento. Questo non esiste proprio. Vorrei essere molto chiaro sul punto perché non vorrei far montare le aspettative”.
Guardando all’Italia, “siamo pronti a esaminare i singoli casi, a iniziare le discussioni con i nostri interlocutori, ma non a cambiare le regole. Siamo pronti ad applicare tutta la flessibilità prevista dal patto, senza però fare eccezioni: dobbiamo restare entro i limiti imposti dalle regole”, sottolinea il commissario francese. In merito al piano anti-sismico italiano, “non parlo del bilancio italiano qui. Esamineremo i numeri e le misure che il governo ci presenterà, ma vi assicuro che la questione principale, con l’Italia, non riguarderà il terremoto”.
Nell’intervista Moscovici ribadisce l’autonomia della sua Commissione dalle pressioni tedesche. Sul caso Apple commenta: “Abbiamo un vantaggio, gli umori nell’opinione pubblica. La gente che paga le imposte non riesce a digerire il fatto che le multinazionali possano evaderle”. Quanto all’armonizzazione fiscale, “il nostro progetto non prevede la modifica delle aliquote minime, vogliamo solo che il tasso di imposizione fiscale sia effettivo”.