Organizzazioni mafiose sempre più globalizzate, super esperte di informatica in grado di agire fuori dal contesto regionale di origine traendo grandi profitti su scala internazionale. Secondo la relazione della Dia (Direzione investigativa antimafia) riferita al secondo semestre 2015, le organizzazioni hanno preso coscienza che l’ambiente su cui applicare il “protocollo di infiltrazione mafiosa” non è tanto “geografico”, quanto sociale ed economico. E fra i motivi che stanno alimentando l’espansione ci sono il traffico di droga e le scommesse via web che procedono di pari passo con l’internazionalizzazione dei processi economici e finanziari. Si tratta di due settori che nel corso del semestre sembrano essersi definitivamente affrancati dalla logica in cui ogni mafia domina in maniera esclusiva un proprio business criminale.
Esistono forme di aggregazione e collaborazione sempre più strutturate tra le diverse organizzazioni mafiose, specie nei casi di attività avviate fuori dalle aree storiche di insediamento. Questo perché, appunto, le mire espansionistiche delle mafie ricadono non tanto sui territori, quanto sui mercati o su nuovi settori economici, la cui estensione è trasversale e la cui complessità richiede l’integrazione di competenze diversificate in grado anche di operare sul web, che a livello globale offre infinite opportunità criminali. Proprio il web e i canali di comunicazione non convenzionali anche tramite apparati satellitari, sono oggetto di indagine per via della pianificazione e realizzazione di traffici illeciti transnazionali che potrebbero rappresentare lo strumento relazionale chiave tra diverse organizzazioni criminali anche di matrice straniera che operano su contesti territoriali diversi.