Disintossicarsi da pc e smartphone, Branson impone il detox digitale ai dipendenti

NON è la prima volta che Richard Branson si prende cura dei suoi dipendenti. Dopo le ferie illimitate e un anno di riposo a stipendio pieno per i …

NON è la prima volta che Richard Branson si prende cura dei suoi dipendenti. Dopo le ferie illimitate e un anno di riposo a stipendio pieno per i neo genitori, è la volta del digital detox, nuova ”coccola” imposta per ottenere di più.

Nessuno meglio del fondatore della multinazionale britannica Virgin sembra avere capito come curare i propri affari mettendo al primo posto il benessere dei propri lavoratori. Per questo Branson ora ha imposto un nuovo ‘codice’ di comportamento che prevede anche uno stop. Il fautore del mantra “se sei una persona felice, lavori meglio impone infatti ai suoi impiegati di sconnettersi dai dispositivi digitali per due ore a settimana, per incrementare la loro creatività.
La nuova policy è stata introdotta dal mese di giugno sia negli uffici Virgin degli Stati Uniti che in quelli del Regno Unito. I 200 della Virgin, di entrambi i Paesi, hanno ”l’obbligo” di allontanarsi dalle loro scrivanie ogni mercoledì mattina, dalle 10.00 alle 12.00, di spegnere i loro smartphone e prendersi qualche ora per passeggiare all’aria aperta, parlare con il proprio capo, andare in palestra o usufruire di uno dei tanti servizi proposti dall’impero di Branson. L’importante è che alla fine i progetti affidati a ognuno siano portati a termine con successo.

A spiegare la filosofia del gruppo è Lisa Thomas, responsabile del marchio Virgin: “La nostra missione è avere una forza lavoro felice e soddisfatta, solo così pensiamo possa rendere di più nelle ore lavorative. Vogliamo che la gente raggiunga un buon equilibrio tra lavoro e vita personale”.

L’idea nasce da una preoccupazione di base: i dipendenti, e in generale le persone, passano troppo tempo online. Gli impiegati pensano di essere in pausa, ma rimanendo sempre connessi e attivi tra mail, chat e notifiche, in realtà protraggono le ore di stress e tutto questo va a incidere sul loro rendimento. Branson è convinto che scegliendo di dedicare più tempo ai propri interessi, alla propria famiglia o magari a qualche ora di sonno in più, la produttività non può che migliorare.

E il guru di Virgin non è l’unico a pensarla così. A confermare la teoria è anche il rapporto annuale di Ofcom sui media e le telecomunicazioni. Gli studi sostengono che più di un terzo degli utenti internet del Regno Unito ha provato una sorta di “disintossicazione digitale” nell’allontanarsi per qualche ora da pc e smartphone.

Anche un’analisi commissionata da Deloitte conferma la diffusa ”sindrome” di cui è affetto l’uomo contemporaneo: un adulto su tre è così ossessionato dal proprio smartphone che non riesce a smettere di controllare lo schermo anche di notte e proprio questo uso eccessivo – sempre secondo il rapporto di Deloitte – è una della principale causa di rottura di rapporti con il partner. Così come accade anche di giorno: non a caso un italiano su due cammina distratto perché non riesce a staccare lo sguardo dal display. Una ”dipendenza” che, secondo altri studi, tende a limitare le nostre capacità intellettive.

Le premesse della nuova politica Virgin sembrano ottime sulla carta, ma sui risultati effettivi Lisa Thomas ancora non si sbilancia. “E’ troppo presto per arrivare a conclusioni definitive. Nel complesso i dipendenti hanno accolto positivamente l’iniziativa, anche se qualcuno era piuttosto reticente e perplesso. Alla fine però hanno capito il nostro tentativo di creare un migliore equilibrio nella giornata e hanno compreso che essere completamente dipendenti dalle mail non è sano”.

Fonte: La Repubblica

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