Sabato 22 agosto aprirà a Weston-super-Mare, località marittima dell’Inghilterra occidentale, il cosiddetto `parco giochi´ dell’artista Banksy. Il progetto si chiama `Dismaland´, e già nel nome (`dismal´ in inglese vuol dire `tetro´) si ritrova lo stile provocatorio dello `street writer´ che vuole criticare i luna park in stile Disneyland. (Reuters)
Vi era stato uno strano viavai nelle ultime settimane a Weston-super-Mare, nella contea di Somerset: un cavallo imbizzarrito fatto di fil di ferro, una grande girandola colorata e la scultura di un grande camion cisterna accartocciato su se stesso. Dietro alle alte mura di quello che un tempo era un noto impianto balneare nell’ Inghilterra occidentale, Banksy stava assemblando in segreto la sua creazione d’ ispirazione disneyana: Dismaland, da “dismal”, tetro. Non un “amusement park”, parco di divertimenti, bensì un “bemusement park”, parco di disorientamento. Sovversivo, amaramente comico, scioccante. La versione ufficiale data ai curiosi era che la struttura fosse stata affittata all’ Atlas Entertainment per girare il film poliziesco Grey Fox , Volpe grigia . Sul sito Imdb c’ era persino una descrizione della trama del film a rendere tutto più verosimile. Ma a molti non era sfuggito che il verbo “to fox” vuol dire “ingannare”. Quando infine Holly Cushing, produttrice del film Banksy Exit Through the Gift Shop, è stata adocchiata in zona, il sospetto che dietro alle assurde creazioni ci fosse l’ elusivo artista si è trasformato in pressoché certezza finché oggi, con l’ apertura in anteprima alla stampa, non è arrivata la conferma ufficiale. La creazione del celebre street artist aprirà le porte domani per sei settimane. È – ha detto Banksy stesso – un «parco divertimenti per famiglie non adatto ai bambini piccoli», «un’ evasione dall’ evasione senza mente dalla realtà», «un festival dell’ arte, del divertimento e dell’ anarchia», ha detto al giornale locale Weston Mercury lo stesso misterioso artista rimasto al solito nell’ ombra.
Nelle installazioni di oltre 50 artisti di 17 diversi Paesi – tra cui Damien Hirst e Jenny Holzer – che coprono un ettaro di terreno, il mondo delle fiabe viene capovolto, sin dall’ ingresso con finti metal-detector e guardie imbronciate. C’ è la vasca con le barchette, ma a bordo ci sono i migranti. C’è un’ orca che salta, ma spunta fuori da un water. Cenerentola non raggiungerà mai il principe: giace senza vita sulla sua carrozza rovesciata circondata dai paparazzi, come la sua moderna epigona Diana. C’ è il castello delle fiabe, ma è triste e derelitto. Viene spontaneo ricordare il murale di Banksy con un sorridente Topolino di fianco alla scritta «Welcome to Dismaland, Life isn’ t always a Fairytale»: «Benvenuti a Dismaland, La vita non è sempre una favola». Eppure Banksy tiene a sottolineare: «Ho vietato ogni riferimento a Mickey Mouse». Lo precisa anche un’ insegna: «Nel parco sono severamente vietati: bombolette spray, pennarelli, coltelli e rappresentanti legali della Walt Disney Corporation». A Weston-super-Mare un tempo sorgeva il Tropicana, un impianto balneare aperto negli Anni Trenta che vantava le piscine più profonde d’ Europa. Chiuso nel 2000, era ormai un luogo abbandonato e fatiscente. Da domani riprenderà finalmente vita. «Da piccolo amavo il Tropicana, perciò riuscire ad aprire di nuovo queste porte è un vero onore”. E forse la vera favola è questa, il sogno di un bambino che diventa realtà».