“Specialmente le generazioni più giovani, che hanno pagato un prezzo molto elevato» per la crisi.
Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica a Milano. “Il programma attuato finora è stato senza dubbio efficace. Dobbiamo tuttavia valutare se, con l’indebolirsi dell’economia mondiale, esso sia anche efficace nel contrastare le spinte avverse che potrebbero ostacolare un ritorno alla stabilità dei prezzi nel medio termine”, ha spiegato Draghi in vista della riunione di dicembre. “Il numero inaccettabile dei disoccupati, tra cui molti, troppi sono giovani, è stato il prezzo pagato”, ha poi ricordato.
Squinzi: “Italia fuori dal tunnel” – Più ottimista, anche alla luce delle stime Istat, è decisamente Confindustria: “L’Italia è finalmente e faticosamente uscita dalla recessione – ha detto il presidente Giorgio Squinzi -. Anche i dati Ue di oggi dimostrano che il miglioramento c’è. Dovremmo veramente vedere l’uscita dal tunnel a breve”.
___________________________
Andamento a rilento per l’indicatore dei Consumi di Confcommercio al ritorno dalle vacanze: registra a settembre 2015 un calo dello 0,1% rispetto ad agosto ed una crescita dell’1,9% tendenziale. La stima per il mese di agosto è rivista al rialzo da -0,3% a -0,1% rispetto a luglio. In media mobile a tre mesi la tendenza resta orientata al miglioramento. Il dato congiunturale si inserisce in un contesto in cui la ripresa stenta ad assumere maggiore dinamicità.
Le famiglie, seppure orientate all’ottimismo, continuano ad essere vincolate da dinamiche reddituali in crescita contenuta”, spiega l’associazione dei commercianti in una nota. “Anche le imprese hanno evidenziato, ad ottobre, una crescita della fiducia a cui hanno contribuito le aspettative positive soprattutto da parte degli operatori del commercio, mentre nel manifatturiero e nei servizi di mercato il miglioramento dei giudizi è stato modesto. Solo gli imprenditori delle costruzioni segnalano un peggioramento dei clima di fiducia.
A questo miglioramento complessivo del sentiment si associa un’evoluzione positiva della produzione. Stando alle stime elaborate da confindustria, anche ad ottobre è proseguita la fase di recupero dei livelli produttivi (+0,2% sul mese precedente). La tendenza, come emerge dagli ordini (+0,6% ad ottobre rispetto a settembre), dovrebbe proseguire anche nei mesi finali del 2015”, sostiene Confcommercio.
“Qualche elemento d’incertezza è emerso sul versante dell’occupazione. Dopo un trimestre di ripresa dei livelli occupazionali, a settembre il numero di persone occupate, valutate al netto dei fattori stagionali, è diminuito di 36mila unità rispetto ad agosto (+192mila su base annua). Nel complesso dei nove mesi, l’incremento degli occupati è pari a 199mila unità. Più positivo è risultato l’andamento della disoccupazione con una riduzione, rispetto ad agosto, delle persone in cerca di occupazione di 35mila unità e di 264mila su base annua. Nel complesso dei nove mesi del 2015 i disoccupati sono diminuiti di 92mila unità. Il combinarsi di queste dinamiche – afferma la nota – ha determinato, a settembre, un ulteriore modesto ridimensionamento del tasso di disoccupazione sceso all’11,8%.
_____________________________
Nel 2015 il Pil aumenterà dello 0,9% in termini reali. Lo prevede l’Istat stimando poi una crescita del 1,4% sia per il 2016 sia per il 2017. Sul futuro, dice l’Istat, pesano i dubbi su un “rallentamento del commercio e l’impatto delle clausole di salvaguardia nel 2017”.
In rialzo la spesa delle famiglie: +0,8% nel 2015 – L’Istat, inoltre, rivede al rialzo le stime sui consumi: nel 2015 la spesa delle famiglie aumenterà dello 0,8% (era lo 0,5% in primavera). In crescita anche le previsioni sui prossimi due anni, quando si potranno registrare rialzi dell’1,2% (nel 2016) e dell’1,1% (nel 2017). Tutto ciò, spiega l’istituto, “a seguito del miglioramento” su occupazione e reddito. Nelle previsioni autunnali “l’occupazione aumenterà con intensità differenti: +0,6% nel 2015, +0,9% e +0,7% rispettivamente nel 2016 e nel 2017”. La ripresa, sottolinea l’Istat, “è in parte legata agli effetti positivi della decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato realizzata nel 2015 ed estesa, seppure in misura inferiore, al 2016”. Quest’anno il tasso di disoccupazione scenderà infatti al 12,1% per portarsi all’11,5% nel 2016 e segnare un ulteriore ribasso nel 2015, a 11,3%.
Anche la Ue alza le stime di crescita del Pil italiano – Anche la Ue rivede al rialzo le stime sul Pil italiano: +0,9% per il 2015 (contro lo 0,6% previsto a maggio) e +1,5% nel 2016 (contro 1,4%). “La ripresa, avviata nel 2015, si rafforza nel 2016” grazie a “prezzi del petrolio bassi e domanda interna”, scrive Bruxelles. Migliorano in genere le condizioni di credito e consumi, rischi da rallentamento domanda globale. “Gli sgravi di tre anni per chi assume a tempo indeterminato hanno sostenuto l’aumento dell’occupazione visto nella prima metà dell’anno”, aggiunge Bruxelles. Un trend che continuerà nel 2015 e nel 2016 visto che lo schema è stato esteso, con esenzione parziale, nella legge di Stabilità. La Ue lascia però invariate le stime sul deficit italiano nel 2015 (2,6%). Questo “nonostante le positive prospettive di crescita”, scrive Bruxelles, che vede anche un “peggioramento del deficit strutturale di circa mezzo punto”.