“Dobbiamo organizzarci contro i partiti mondialisti”, annuncia la leader della destra nazionale francese. Il premier Valls: “Il pericolo non è allontanato”.
Marine Le Pen è delusa dal risultato delle elezioni regionali, che ha visto soccombere il Front National nei ballottaggi, a cui gli elettori francesi hanno fatto registrare un’affluenza alle urne di circa il 58% contro il 50% del primo turno. Ma non smentisce la sua indole di combattente. Così, il giorno successivo alla sconfitta, non rinuncia a sfidare quelli che ha definito come i partiti mondialisti che si oppongono ai patrioti. Ovvero, i socialisti e i repubblicani di Nicolas Sarkozy, che hanno fatto fronte comune al ballottaggio per fermare l’ascesa dell’estrema destra. “Nelle prossime settimane”, ha detto la leader del Front National rivolgendosi ai suoi sostenitori, “in tutto il Paese verranno organizzati dei comitati ‘blu marine’ per riunire tutti i francesi, di qualsiasi origine, che intendano partecipare con noi all’opera di riconsolidamento della nostra amata Patria. Una volta tutti insieme, nessuno potrà fermarci”.
La sconfitta elettorale, peraltro, potrebbe tornare a vantaggio del Front National. I partiti di opposizione al sistema, più o meno definiti “populisti”, storicamente mostrano tutti un tallone d’achille quando devono passare dalla protesta alla proposta. Non avere responsabilità di governo, in altre parole non essere messi alla prova nel concreto in nessuna amministrazione regionale, permetterà al partito della Le Pen di spingere sull’acceleratore dell’intransigenza, che di questi difficili tempi paga sempre un alto rendimento elettorale.
Per contro, il premier socialista Manuel Valls ringrazia gli elettori che hanno risposto all’appello della sinistra per fare argine alla crescita del partito di Marine Le Pen, la cui vittoria avrebbe portato la Francia alla “guerra civile”. Ma Valls sottolinea anche che il pericolo dell’estrema destra non è stato del tutto allontanato. “Non manifestiamo alcun sollievo, alcun trionfalismo”, dice il premier francese, “non abbiamo bollettini di vittoria, il pericolo dell’estrema destra non è stato messo da parte, tutt’altro. Non dimentico i risultati del primo turno e le elezioni recenti. Sento la responsabilità che pesa su di me e quella del governo posto sotto l’autorità del presidente della Repubblica. Tutto questo ci impone di prestare più ascolto ai francesi”.
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Alle Regionali la destra transalpina perde tutti i ballottaggi dopo aver chiuso in testa il primo turno. Ai Repubblicani di Sarkozy 7 Regioni, ai socialisti le altre 5.
L’elettorato francese ha bloccato l’avanzata del Front National. Il partito di estrema destra di Marine Le Pen non ha conquistato nessuna regione francese al ballottaggio di domenica 13 dicembre, malgrado fosse risultato in testa al primo turno.
La destra moderata dell’ex presidente Nicolas Sarkozy ha vinto in sette regioni, i socialisti del presidente Francois Hollande in altre cinque e i Corsica si sono affermati i nazionalisti. Il risultato appare chiaramente legato alla decisa volontà di una parte dell’elettorato di sbarrare il passo al Front National. Il ballottaggio è stato caratterizzato da una forte affluenza alle urne: 58,53% contro il 49% del primo turno. Basti pensare che al ballottaggio delle regionali nel 2010 era andato a votare il 43,47%. Inoltre in due regioni il candidato socialista si è ritirato per far convergere i voti sulla destra moderata. Si tratta del Nord-Pas-de Calais- Picardia, dove Marine Le Pen è stata ora battuta con il 42,23% dal candidato della destra moderata Xavier Bertrand arrivato al 57,7%, e della regione Provenza- Alpi-Costa Azzurra, dove Marion Marechal Le Pen ha ottenuto il 45,2% ed è stata sconfitta dal sindaco di Nizza, l’esponente della destra moderata Christian Estrosi. I candidati del Front National sono stati comunque battuti anche nelle altre quattro regioni dove erano arrivati primi e non vi è stato il ritiro di candidati socialisti.
La sinistra socialista vince in cinque regioni: Aquitania-Limousin-Poitou-Charentes, Borgogna-Franche-Comté, Bretagna, Centro- Val de Loire, Languedoc-Roussillon-Midi-Pirenei. Alla destra moderata, oltre alle due regioni del Pas-de-Calais e la Provenza, vanno Alsazia- Champagne-Ardenne-Lorena, Auvergne-Rodano-Alpi, Ile-de-France, Normandia e Pays de la Loire Ma il Front National, che al primo turno aveva ottenuto il 28%, continua ad essere votato da una fetta importante dell’elettorato francese: al ballottaggio il partito di estrema destra ha ottenuto almeno 6,7 milioni di voti, contro i 6,1 del primo turno. Il quotidiano Le Monde sottolinea che il Front National ha visto triplicare in cinque anni il numero dei suoi consiglieri regionali: nel 2010 erano 118, ora sono 358. (Adnkronos)