“E’ un governo di responsabilità, garante della stabilità delle nostre istituzioni”. Lo ha dettto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nel discorso alla Camera per chiedere la fiducia.
“Lascio alla dialettica tra le forze politiche il dibattito sulla durata” del governo. “Per quanto mi riguarda, io mi attengo alla Costituzione: il governo dura fin quando ha la fiducia del Parlamento”.
L’esecutivo, ha aggiunto, Gentiloni “nasce con la stessa maggioranza del governo precedente, che non è venuta meno. Per qualcuno è un limite, io rivendico il grande lavoro fatto, i risultati ottenuti, che hanno rimesso in moto l’Italia e che ci vengono riconosciuti. Ne siamo orgogliosi e fanno onore alla maggioranza che li ha sostenuti”.
Ritratto del premier Trilateral, nobile ed ex scudocrociato Paolo Gentiloni Silveri
La scelta di Matteo Renzi di dimettersi da presidente del Consiglio in seguito alla sconfitta al referendum costituzionale “non era dovuta, ma annunciata ampiamente”. E le sue dimissioni sono un atto di “coerenza che tutti gli italiani dovrebbero salutare con rispetto”.
In Europa “l’Italia avrà una posizione molto netta nel sostenere le nostre ragioni” sull’immigrazione: “Non è accettabile che passi di fatto un principio di un’Europa troppo severa su alcuni aspetti delle sue politiche di austerity e troppo tollerante nei confronti di Paesi che non accettano di condividere le responsabilità comuni sull’immigrazione”.
Tocca al Parlamento l’iniziativa in materia di legge elettorale, il governo “non sarà attore protagonista”, ha sottolineato il premier, rilevando la necessaria armonizzazione della legge tra Camera e Senato: “E’ un confronto nel quale il governo non sarà l’attore protagonista. Spetta a voi la responsabilità di promuovere e provare intese efficaci”.
“Certo – ha proseguito – il governo non starà alla finestra, cercherà di accompagnare, sollecitare. Una sollecitudine che non deriva dalle considerazioni sulla durata dell’esecutivo ma dalla consapevolezza che il sistema ha bisogno di regole certe”. Ampi spazi vuoti tra i banchi delle opposizioni a Montecitorio, durante il discorso programmatico del neopremier Paolo Gentiloni.
Fuori dall’aula, come annunciato, i deputati di M5s e Lega. Ma defezioni si registrano anche nel resto del centrodestra, cioè tra i deputati di Fi, Fratelli d’Italia e i fittiani dei Conservatori e riformisti. (Askanews)
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Grillo: M5S fuori dal Parlamento finto, lo faremo nelle piazze
“Questa ve la devo dire, tutti i nostri parlamentari staranno fuori da questo Parlamento finto e il Parlamento lo faranno nelle strade e nelle piazze”.
Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo chiudendo lo spettacolo teatrale ‘Grillo vs Grillo’ ieri sera al Politeama di Genova.
“E’ del tutto chiaro – ha spiegato poco dopo Luigi Di Maio uscendo dal teatro – che non andremo in aula a votare una fiducia ad un governo fantoccio. Poi nelle prossime ore conoscerete tutte le iniziative del Movimento 5 Stelle perché è chiaro: c’è un palazzo e c’è una politica che si arrocca nel palazzo e poi ci siamo noi che abbiamo sempre portato avanti battaglie apostrofate come populiste ma che invece erano i temi dei cittadini. Continueremo a stare con i cittadini”, ha concluso.
m.mazzoni
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Quanto al M5S gli unici in grado di cambiare e rivoltare l’Italia come un calzino, quanto meno perché non hanno poltrone da difendere, devono presentare un nome forte, ma molto forte al MEF e sufficientemente critico verso l’euro, almeno allo stato attuale.
Il primo che mi viene in mente per questo ruolo è Zingales, leggetevi i suoi editoriali, commenti sul blog e capirete perché. La strada da percorrere è nota: riduzione della spesa pubblica, riduzione tasse, razionalizzazione delle normative ed efficientamento della PA. Tanto per iniziare si potrebbe ridurre il numero di persone che vivono di politica: 1,1 milioni sono un po’ troppi per l’Italia. Il rischio per il M5S è quello di diventare il Syriza italiano, quelli che ci mettono la faccia per colpe altrui.
Vi segnalo un interessante dibattito avvenuto a fine novembre a Chicago tra l’euro pessimista Stiglitz e l’euro ottimista Brunnermeier con moderatore proprio Zingales.
https://www.youtube.com/watch?v=eZuFU4jROrM
belfagor
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robyuankenobi
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