La storica decisione di accogliere tutte le richieste di asilo dei migranti siriani che ne faranno richiesta sul suo territorio sta sollevando diversi interrogativi.
Negli ultimi giorni la Germania sembra voler porsi alla guida di un processo per la revisione delle politiche migratorie in Europa con un vigore che ha sorpreso molti. Nella giornata di mercoledì il ministro degli Esteri tedesco Frank–Walter Steinmeier ha annunciato un’iniziativa congiunta con Francia e Italia per introdurre un sistema più equo di ripartizione dei migranti che verrà presentata alla prossima riunione ministeriale di emergenza sull’immigrazione che si svolgerà il 14 settembre in Lussemburgo.
L’annuncio segue la storica decisione della Germania di accogliere tutte le richieste di asilo dei migranti siriani che ne faranno richiesta sul suo territorio in deroga al Regolamento di Dublino. Un’iniziativa che sta sollevando diversi interrogativi, in primis il perché di tale scelta. Abbiamo chiesto a giornalisti, diplomatici ed esperti la loro opinione su una decisione che potrebbe cambiare le regole del gioco in Europa. “La sfida è dimostrare che egemonia e responsabilità possono essere sinonimi”
Gian Enrico Rusconi, politologo e docente all’Università di Torino – Con la prevedibile crescita dell’opposizione interna ed esterna alla coraggiosa e inattesa decisione del cancelliere Merkel, vedremo – si domanda Gian Enrico Rusconi – se è stata meditata e programmata. Oppure risponde ad un suo tratto caratteriale di decidere all’improvviso sotto una forte impressione. Ma con l’orgoglio morale di aver fatto della Germania il paese più disponibile verso la tragedia della migrazione, il cancelliere sembra guadagnare il consenso della parte dell’opinione pubblica tedesca ed europea decisa a contrastare i populismi razzisti. Se è così, è la prova che “l’egemonia” tedesca sa essere sinonimo di “responsabilità”. Questa è la sfida Merkel. Riuscirà?
“Per Berlino si tratta di un atto di leadership nuovo” – Danilo Taino, Corriere della Sera. Nel suo editoriale sul Corriere della Sera, Danilo Taino mette in evidenza il fattore di novità contenuto nella decisione tedesca. Secondo il giornalista, per la prima volta la Germania si mostra pronta ad accettare un ruolo di leadership per portare l’Europa in una direzione politica comune fondata sul diritto di asilo. Non si tratta più, come successo con la Grecia e l’Ucraina, di mantenere unita l’Unione su posizioni spesso giudicate troppo dure ma di innalzare l’asticella di un problema politico molto serio per ogni governo con il quale tutta l’Ue dovrà ora misurarsi.
“Quello della Merkel è soprattutto opportunismo” – Armando Sanguini, già ambasciatore in Tunisia e Scientific Advisor ISPI. Pur riconoscendo l’indubbia valenza umanitaria del gesto tedesco, secondoArmando Sanguini la decisione di Angela Merkel è stata dettata esclusivamente da ragioni politiche. Il cancelliere vuole dare un segnale di netto contrasto alle crescenti forze populiste e xenofobe del suo paese e al contempo mostrare una rinnovata attenzione alla tragedia siriana. In queste ultime settimane, infatti, si sta assistendo a un momento di particolare attivismo politico–diplomatico sulla Siria e Berlino non vuole starne fuori. L’apertura agli esuli siriani potrebbe essere un biglietto da visita formidabile per occupare un ruolo di primo piano nelle discussioni che si stanno avviando sia sul piano bilaterale che multilaterale.
“La Germania scommette su una leadership umanitaria” – Maria Serena Natale, Corriere delle Sera . Berlino si richiama alla clausola di sovranità e sospende il Regolamento di Dublino annunciando che non rimanderà indietro i profughi siriani. Il cancelliere Angela Merkel scommette su una leadership “umanitaria” per restituire alla Germania lo status di paese capace di trainare e indicare la rotta in un’Europa allo sbando. Superando i tabù del passato e la sindrome dell’egemone riluttante.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Ispionline