Germania, vice cancelliere attacca Merkel: «Austerità sta spaccando l’Ue»

L’austerità di Angela Merkel divide l’Europa e rischia di distruggere l’Ue, avvicinando al potere forze populiste come il Front National di Marine Le Pen, che punta all’Eliseo e …

L’austerità di Angela Merkel divide l’Europa e rischia di distruggere l’Ue, avvicinando al potere forze populiste come il Front National di Marine Le Pen, che punta all’Eliseo e potrebbe anche farcela.

A lanciare l’attacco non è un politico greco o italiano ma il numero due, socialdemocratico, del governo tedesco, il vicepremier e ministro dell’Economia Sigmar Gabriel, in una lunga intervista a Der Spiegel. Deciderà se scendere in campo per le politiche del settembre prossimo soltanto alla fine del mese, ma mettendo nel mirino la cancelliera (e prospettando un’alleanza con Verdi e sinistra in alternativa alla GroKo, la Große Koalition) Gabriel apre di fatto oggi la lunga campagna elettorale.

Il vice-cancelliere deve anche guardarsi dal fuoco amico. Il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz, anche lui Spd, ha deciso di lasciare l’Europa per la Germania puntando a un ruolo di primo piano: candidato cancelliere o futuro ministro degli Esteri. Nel frattempo Merkel ha già annunciato la sua quarta candidatura di fila per la cancelleria, e al momento è di gran lunga la favorita.

Nell’intervista Gabriel cita espressamente Italia e Francia tra le vittime dell’austerity della cancelliera. “Visto che nell’Eurozona la Germania ha puntato esclusivamente sulla politica di austerità – spiega il vicecancelliere – l’Europa è più divisa che mai. È inaccettabile che Stati come Francia e Italia, che hanno varato riforme, debbano fare sforzi giganteschi per ridurre di mezzo punto il deficit di bilancio. Wolfgang Schaeuble rincara la dose quando i greci decidono di distribuire il loro piccolo surplus ai più poveri tra i pensionati. Helmut Kohl non avrebbe mai trattato gli altri Paesi europei in questa maniera!”. “Ho chiesto alla cancelliera cosa costerà di più alla Germania: se la Francia aumenta il deficit di mezzo punto o se Marine Le Pen diventa presidente? Aspetto ancora una risposta…”.

Ma l’attacco alla Merkel non si ferma all’austerità. Il secondo affondo è sui migranti. Gabriel riconosce alla cancelliera la sua apertura nell’accogliere chi fugge dalle guerre, ma la accusa di non aver lavorato abbastanza con i partner europei. “È stato il più grosso errore di Merkel – spiega -: non era d’accordo con nessuno, ad eccezione dell’Austria”.

L’esponente socialdemocratico affronta poi tutti gli argomenti di attualità nell’intervista, in particolare quello del terrorismo, prospettando la chiusura delle moschee salafite, quelle che spingono alla radicalizzazione e avvicinano al terrorismo islamico, di cui la Germania è sempre più vittima. Ma Gabriel respinge qualsiasi soluzione populista a sinistra, da lui definita la negazione della democrazia.

Donald Trump, infine, il nuovo presidente degli Stati Uniti. Dice Gabriel: “Dobbiamo lavorare con lui, ma allo stesso tempo dobbiamo dire con chiarezza quando pensiamo sbagli. Su questo punto sono totalmente d’accordo con la cancelliera: se parliamo di campagna elettorale, penso che se dimenticate gli operai di Detroit, gli hipster della California non vi aiuteranno”. (ANSA)

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