Giallo nei cieli della Siria. Alle prime ore del mattino un dispaccio dell’agenzia ufficiale siriana, Sana, annuncia che, nella notte di martedì 13 settembre, le forze armate di Damasco hanno abbattuto un caccia e un drone israeliano nel sud-ovest del Paese. Ma ora Israele smentisce.
Riavvolgendo il nastro, il comunicato spiega che i militari hanno anche raccontato i dettagli dell’operazione, precisando che l’abbattimento è avvenuto a sud-ovest di Qunaytra, il capoluogo dell’omonima regione confinante con le Alture del Golan controllate da Israele.
Una versione che appare estremamente plausibile e veritiera, dato che negli ultimi giorni vi sono stati diversi incidenti lungo la linea di demarcazione tra la Siria e la parte delle Alture del Golan occupata dal 1967 dalle forze israeliane, sulla quale sono caduti diversi colpi di mortaio provenienti dal territorio siriano. L’aviazione israeliana ha puntualmente risposto colpendo postazioni dell’esercito di Damasco, ritenendolo responsabile di questi episodi.
L’ultimo incidente di questo tipo e’ avvenuto qualche ora prima dell’annuncio della Sana. Negli ultimi anni, inoltre, i jet israeliani hanno compiuto diversi raid, in alcuni casi anche alle porte di Damasco, contro convogli di armi sofisticate dirette alle milizie sciite libanesi di Hezbollah, alleate dell’Iran, che combattono in Siria al fianco delle forze governative.
La notizia sembra ormai quella. Ma a rimescolare le carte ci ha pensato direttamente Israele, smentendo ufficialmente che l’esercito siriano abbia abbattuto un proprio aereo militare e un drone dopo un attacco contro una delle sue posizioni in Siria. Lo Stato ebraico ha però ammesso che la Siria ha lanciato due missili contro i suoi apparecchi.
“Non c’è niente di vero in questo”, ha dichiarato all’Afp un portavoce dell’esercito israeliano, il maggiore Arye Shalicar. “Due missili terra-aria sono stati lanciati dalla Siria dopo la missione condotta dalle forze israeliane nella notte contro delle posizioni dell’artiglieria siriana. La sicurezza dell’aviazione non è stata mai compromessa”, ha twittato un altro portavoce, colonnello Peter Lerner.
Il mistero si fa sempre più fitto e l’impressione è che possa avere ripercussioni anche a livello politico e diplomatico. Gli analisti si attendono una presa di posizione decisa della Russia, che quasi sicuramente sarà rintuzzata dagli Stati Uniti. Nel frattempo nessuno ha la verità in tasca su che fine abbiano fatto il caccia e il drone israeliano.