L’Ue si appresta a rinnovare entro fine giugno di altri sei mesi le sanzioni alla Russia in seguito alla crisi ucraina. È quanto si apprende da fonti Ue.
La decisione verrà presa a livello degli ambasciatori dei 28 nelle prossime settimane senza una discussione formale al vertice Ue in quanto, entro quella data, comunque Mosca non riuscirà a rispettare tutti i punti degli accordi di Minsk, in particolare quello relativo alle elezioni locali. Anche con un calendario chiaro, infatti, la loro preparazione è molto lenta.
Le sanzioni Ue, attualmente in vigore, giungono a scadenza a luglio, e per la loro estensione, che verosimilmente avverrà come punto senza discussione a livello ministeriale in uno dei Consigli dei prossimi giorni (forse a quello Affari generali del 24), serve l’unanimità.
peter pan
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Consuelo, ti rispondo, pensando di interpretare il pensiero di questa “giovane” Europa, debole con i forti, forte con i deboli (mi viene da ridere).
Ciao
ronin
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Ora, visto che la Germania ha un attivo dell’8,3% del Pil, dovrebbe usarlo per stimolare almeno la domanda interna, e così riavviare l’euro-economia. Ma la Germania non lo fa e non lo vuol fare, perché vede i suoi interessi di creditore internazionale (intra-europeo), e investe nelle sue banche (dissestate dalle esposizioni a debitori esteri come la Grecia); i tedeschi hanno evitato la crisi mentre gli altri europei ci restano dentro. Ma è la quarta economia del mondo, e la sua mancanza di collaborazione sta sempre più irritando i centri di potere finanziario americano.
Anzi, peggio; secondo uno studio americano appena uscito (di cui è co-autore George Friedman), la Germania sta “rovinando il tessuto connettivo dell’Unione Europea”; la turbolenza e instabilità nella UE “minaccia l’esistenza di istituzioni, fra cui la NATO e il Fondo Monetario”, la cui durata è interesse primario e diretto di Washington. Per di più, il successo tedesco basato sull’export è del tutto insostenibile; la Germania ha di fronte un crisi profonda. Le esportazioni stanno calando (la depressione è globale), e “un calo del 5% nelle esportazioni tedesche può portare alla disoccupazione di massa e far risorgere l’Ala Destra”, e cosa Friedman (j) intenda per Ala Destra germanica, è immaginabile. Lo studio si intitola “Germany’s Inescapable Crash” e lo potete vedere qui:
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Mi limito a citarne una frase conclusiva:
“Ci sono limiti alla tolleranza Usa alle esportazioni germaniche”. E’ una minaccia. Berlino moltiplica gli atti di servilismo; prolunga e ci fà prolungare le sanzioni alla Russia, partecipa alle grandi manovre Anakonda in Polonia, la ‘sua’ Commissione Ue sta per rinunciare al gasdotto OPAL che porta energetici dalla Russia, sgradito agli USA…basterà?
Cesare58
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Consuelo
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Come andrà a finire visto e considerato che in questi giorni” il Senato transalpino ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che invita il governo francese, durante i colloqui con i funzionari dell’Ue, a rivalutare le sanzioni diplomatiche e politiche contro Mosca ed eliminare senza indugio le sanzioni individuali rivolte ai parlamentari russi.”?