Bisogna far cassa, e presto, nessuna forzatura al rapporto deficit-Pil. L’ordine arriva direttamente dall’Europa, perché dopo il bilaterale di sabato 10 settembre tra il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e il commissario Ue Moscovici, la linea del governo sembra cambiata. E a farne le spese è, come spesso è accaduto negli ultimi 10 anni, è la sanità.
Secondo quanto riportano i media, la scure si abbatterà sul sistema italiano per circa 1,5 miliardi nella prossima legge di Stabilità ma, scrive “Repubblica”, “la ministra Lorenzin rilancia mettendo in campo una ‘compensazione’ in grado di mitigare l’intervento: una microtassa da 1 centesimo a sigaretta da cui recuperare 700 milioni da riversare al servizio sanitario per l’acquisto dei farmaci anti tumorali. Il Tesoro non si opporrebbe”.
Una nuova tassa, dunque, per evitare i tagli lineari. “In pratica – prosegue il quotidiano – il Fondo sanitario nazionale, oggi a quota 111 miliardi, rimarrebbe sostanzialmente stabile senza salire ai 113 miliardi previsti dall’ultimo Def quota che le Regioni avevano già reclamato lo scorso anno in attuazione delle precedenti intese”. A pagare per tutti sarebbero dunque gli accordi per i nuovi Livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti Lea, per i quali le Regioni avevano appena raggiunto un accordo con il governo, dopo mesi di lavoro, scontri, polemica e intese difficili.
robyuankenobi
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