Il commissario agli Affari interni Avramopoulos fa la voce grossa (con i media) contro chi chiude le frontiere, ma l’Europa non ha poteri impositivi e nella missiva non si parla di possibili procedure di infrazione.
“Oggi ho inviato una lettera a ogni ministro dell’interno” dei 28 “con un messaggio chiaro”, ovvero “dobbiamo cambiare marcia ai ricollocamenti” per cui “le decisioni prese devono essere attuate immediatamente”. Così il commissario Ue Dimitri Avramopoulos di fronte al bassissimo numeri ricollocamenti Ue di rifugiati effettuato finora. “Abbiamo già perso tempo” nel gestire la crisi dei rifugiati, “questo è un fatto ed è inaccettabile”, soprattutto alla luce del fatto che “quest’anno un numero significativo di migranti potrebbe tentate di nuovo di raggiungere l’Europa”, ha aggiunto il commissario agli Affari interni, dicendo di voler mettere in “chiaro” che “quei migranti che hanno diritto alla protezione saranno protetti ma non spetta loro decidere in quale stato membro, mentre gli altri che non ne hanno diritto saranno rimpatriati”.
Peccato però che questa “letterina” sia praticamente carta straccia per le nazioni che l’hanno ricevuta. Non essendoci una vera unione, anzi le quattro vere unioni che darebbero vita ai tanto sognati Stati Uniti d’Europa, ovvero unione bancaria, unione politica, unione economica/bilancio e unione fiscale, nessuno è obbligato a rispettare i diktat della Commissione. Nessuno che non abbia problemi di deficit, s’intende. Al massimo si può prendere una procedura d’infrazione, che consiste nel non poter accedere ai finanziamenti di Bruxelles in determinati settori, ma sai quanto poco possa importare ad esempio ad Ungheria, Svezia, Germania, Austria, Bulgaria e Finlandia non avere soldi dall’Europa sulle politiche dell’immigrazione: loro subiscono indirettamente il peso dei flussi dal nord dell’Africa, dall’Iraq, dalla Siria o dai Balcani, quindi gli basta chiudere le frontiere, non fare entrare rifugiati da sostenere e il risparmio è assicurato.
Oltretutto, nella lettera di Avramopoulos – stando a fonti bene accreditate – non è nemmeno menzionata la possibilità di aprire una procedura di infrazione nei confronti di quei Paesi che non rispettano le direttive. Dunque, la lettera è ancora di più carta straccia. I problemi sono dell’Italia, della Grecia e in minor conto della Spagna, che continuano a reggere il colpo ma è chiaro che non potranno farlo all’infinito. E il tempo scorre con un inquietante ticchettio: ogni minuto che passa uno dei Paesi direttamente interessato dal flusso migratorio si indebolisce. Ma a Nord questo peso non si avverte. E’ come il rumore di un foglio che svolazza. Foglio che diventa carta straccia nel giro di una dichiarazione pubblica di un euroburocrate.
Red.it
giaguas
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Il Commissario degli Affari Opachi vieta di chiudere le frontiere, quando quasi tutti lo hanno gia’ fatto, Merkel per prima
Ma i milioni che arrivano..Chi devono tenerseli ?? Qualcuno me lo spiega… Non lo sanno neppure loro.. e rimpallano.:!!