Nuova “stangata” in arrivo per i contribuenti italiani: entro 8 giorni gli imprenditori dovranno versare la seconda rata di Imu e Tasi, per un costo complessivo che si aggira sui 5 miliardi di euro.
Ad analizzare la situazione è la Cgia di Mestre. Gli artigiani fanno sapere, in una nota, che al lordo del risparmio fiscale “lo sforzo maggiore sarà richiesto agli albergatori, che mediamente saranno chiamati a versare 6.000 euro circa. Seguono i proprietari dei grandi magazzini commerciali (categoria catastale D8), con poco più di 4.000 euro, e i capitani delle grandi industrie (D7) con 3.240 euro”.
I mestrini proseguono nel calcolo: “Se per i capannoni di minori dimensioni (D1), gli artigiani e i piccoli imprenditori pagheranno poco piu’ di 2.020 euro, per gli uffici e per gli studi privati (A10) i liberi professionisti verseranno un’imposta media di 1.010 euro. Infine, il saldo su negozi (C1) e laboratori (C3) costera’ ai commercianti e ai piccoli artigiani rispettivamente 492 e 378 euro”. L’Ufficio studi è giunto a questi risultati “utilizzando, per ciascuna tipologia di immobile strumentale, le aliquote medie risultanti dall’analisi delle delibere dei Comuni capoluogo di provincia pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze”.
Imu e Tasi, versamenti delle aziende entro il 16 dicembre
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Di
Marco Grande