Inchiesta “Tempa Rossa”, i magistrati dalla Boschi. Indagato il capo della Marina

La ministra e braccio destro di Renzi sarà ascoltata (con la Guidi) come testimone nelle indagini su Tempa Rossa. L’ammiraglio De Giorgi sarebbe iscritto nel registro degli indagati …

La ministra e braccio destro di Renzi sarà ascoltata (con la Guidi) come testimone nelle indagini su Tempa Rossa. L’ammiraglio De Giorgi sarebbe iscritto nel registro degli indagati per “Associazione a delinquere”.

Nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata, i pm di Potenza ascolteranno la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e la ministra dimissionaria dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Secondo quanto si è appreso nel capoluogo lucano, i magistrati si recheranno a Roma per ascoltare Boschi e Guidi.

Nei guai l’ammiraglio De Giorgi, capo della Marina militare

Secondo quanto riportano oggi i quotidiani La Repubblica (nella sua edizione cartacea) e il Corriere della Sera (sul suo sito web), anche il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, è indagato per traffico illecito di rifiuti nell’inchiesta di Potenza che ha già fatto dimettere l’ex ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi.

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“A settembre scorso è stato notificato un avviso di proroga delle indagini al capo di stato maggiore della Marina, indagato insieme al compagno dell’ex ministro Guidi per associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze per una storia riguardante l’Autorità portuale di Augusta”, scrive Repubblica. Il quotidiano ricorda come De Giorgi, in scadenza di mandato, sia tra l’altro “l’ideatore di Mare nostrum” e il suo nome “sia circolato negli ultimi mesi per una candidatura al vertice della Protezione civile”.

De Giorgi: “Non ne so niente, mi tutelerò”

“Non conosco sulla base di quali fatti il mio nome venga associato a questa vicenda. La cosa mi sorprende e mi amareggia, e tutelerò la mia reputazione nelle sedi opportune”. Lo dice il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, in merito alle notizie del suo coinvolgimento nell’inchiesta della procura di Potenza.

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Parlando di accuse che vanno “dall’associazione a delinquere all’abuso d’ufficio”, Repubblica aggiunge che nel registro degli indagati dell’inchiesta di Potenza sull’impianto di Tempa Rossa è stato iscritto anche un dirigente della Ragioneria dello Stato, Valter Pastena.

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1 commento

  1.   

    Strano che non si metta in evidenza quanto questo scandalo, costi allo Stato.
    Lo evidenzia un articolo  scritto ,il 1 aprile, da Di Cori Modigliani
     Un danno erariale gigantesco. Finora, (siamo alle ore 17) il fatto sta provocando alle casse dello Stato Italiano una perdita netta di 850 milioni di euro sul mercato internazionale. L’Eni, infatti -la prima azienda strategica nazionale- è quotata in borsa, ha un numero di azioni pari a 3.634.185.330. Il Ministero del Tesoro possiede il 56,7% di queste azioni al valore di mercato che ieri era pari a circa 48 miliardi di euro. Il titolo ha perso, oggi, circa 1,8 miliardi di euro in borsa, di cui 1 miliardo ce li rimette il Tesoro che quelle azioni le usa come garanzia per avere mutui dalla Cassa depositi e prestiti che a sua volta vengono girati sotto forma di incentivi alle aziende legate alle banche convenzionate, e quindi produce un effetto domino negativo nel mercato. Gli analisti finanziari esperti stanno calcolando che il danno complessivo, nella giornata di oggi, per l’economia italiana e per i conti dello Stato, si aggira intorno ai 3/4 miliardi di euro. Chi li paga? Chi li rimborsa? E’ ovvio: noi cittadini. Ma nessuno fa i conti della spesa….
    http://www.libero-pensiero.net/dietro-lo-scandalo-della-ministra-innamorata-li-paga-danni-quanto-ammontano/