Il Califfato controlla attualmente un patrimonio di oltre $2 trilioni, con un reddito annuo pari a $2,9 miliardi. In totale, ISIS gestisce e intasca ricavi da oltre il 60% della capacità produttiva di petrolio in Siria, e meno del 10% della capacità di produzione di greggio iracheno, secondo le stime di Reuters. Con una capacità produttiva complessiva valutata da 80.000 a 120.000 barili al giorno, gli estremisti islamici ricavano un profitto dai $2 milioni ai $4 milioni al giorno (per un barile al prezzo stimato tra $25 a $50).
Controllando un territorio grande come il Regno Unito, lo Stato Islamico è ormai in grado di avere il possesso di alcuni grandi giacimenti petroliferi in varie zone della Siria e dell’Iraq, il che gli permette così di autofinanziarsi e mantenere con largo margine tutte le sue operazioni militari, compreso il foraggiamente delle cellule terroristiche all’estero. In questo scenario, troncare l’accesso alle riserve di petrolio e ai ricavi dalle attività estrattive del greggio è diventata la strategia chiave per la coalizione occidentale anti-ISIS, a cui partecipano a vario titolo Stati Uniti, Russia e adesso – dopo le stragi di Parigi – anche la Francia.
Affiancandosi agli attacchi dei caccia francesi lunedì, gli Stati Uniti hanno intensificato nelle ultime ore i raid aerei contro quella che di fatto è la rete di profitto industriale del’ISIS proveniente dal petrolio. In particolare l’aviazione Usa ha colpito 116 camion per il trasporto di carburante utilizzati dagli uomini del Califfato per muovere il greggio dai giacimenti estrattivi ai centri di smistamento. Altri attacchi aerei hanno distrutto depositi di stoccaggio, unità tattiche e veicoli.
Cesare58
360 commenti
popolarità 544
Tshirt
73 commenti
popolarità 32
Consuelo
870 commenti
popolarità 1273
Mai sentito parlare dell’ Operazione Northwoods.?
Il memorandum redatto dagli “Stati Maggiori Riuniti” il 13 Marzo 1962, presentato a Robert McNamara, segretario della Difesa di Robet Kennedy, prevede un’operazione di tipo “false flag” in cui un finto attentato terroristico contro gli Stati Uniti, avrebbe dato al Governo statunitense carta bianca per l’invasione di Cuba.
“Questo piano […] deve essere sviluppato per concentrare tutti gli sforzi su uno specifico obiettivo ultimo, che fornirà un’adeguata giustificazione per l’intervento militare degli Stati Uniti. Tale pianificazione permetterà la logica concentrazione di diversi incidenti che andranno a combinarsi con altri eventi in apparenza non collegati, allo scopo di camuffare l’obiettivo ultimo e creare la necessaria impressione della pericolosità e irresponsabilità su larga scala da parte di Cuba, dirette non solo contro gli Stati Uniti ma anche contro altri Paesi. Il piano integrerà e collocherà correttamente in ordine cronologico la linea da seguire. Il risultato voluto dalla realizzazione di questo piano sarà quello di mettere gli USA nell’apparente posizione di poter giustamente deplorare lo sconsiderato e irresponsabile governo di Cuba e poter diffondere l’idea nella comunità internazionale della minaccia portata da questo Paese alla pace dell’Occidente.”
http://www.lateoriadelcomplotto.com/2012/03/la-teoria-del-complotto-northwoods.html
Quello che è successo negli anni scorsi e quello che sta succedendo non si discosta molto dall’operazione Northwoods