Istat aggiorna il paniere inflazione: entrano i tatuaggi, escono le cuccette in treno

L’istituto di statistica ha aggiornato per il 2016 i prodotti e servizi sotto osservazione per il calcolo dei prezzi al consumo. Quest’anno entrano le bevande vegetali, il pantalone …

L’istituto di statistica ha aggiornato per il 2016 i prodotti e servizi sotto osservazione per il calcolo dei prezzi al consumo. Quest’anno entrano le bevande vegetali, il pantalone corto uomo, i leggings bambina, la lampadina LED, i panni cattura polvere, l’alloggio universitario, il tatuaggio, i servizi integrati Tv, internet e voce.
Tra le altre novità, la rilevazione dei prezzi delle automobili usate va a integrare quella dei prezzi delle auto nuove mentre il trapano elettrico arricchisce la gamma di prodotti nel segmento di consumo utensili e attrezzature a motore per la casa e il giardino. Esce dal paniere il prodotto cuccette e vagoni letto. Nel 2016 il paniere utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) e per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si compone di 1.476 prodotti elementari (1.441 nel 2015), raggruppati in 901 prodotti, a loro volta raccolti in 400 aggregati.
Consumatori: bene modifiche paniere, ma no la variazione pesi
Se le modifiche ai beni che costituiscono il paniere Istat appaiono “corrette”, perché “rispecchiano i cambiamenti registrati nelle abitudini degli italiani”, ciò che appare “incomprensibile” è “la variazione dei pesi che l’Istat attribuisce alle varie voci”. Lo afferma il Codacons, commentando le modifiche al paniere sul quale si calcola il tasso di inflazione. “Va bene inserire nel paniere i tatuaggi, le lampadine al led e i servizi integrati di telecomunicazione, perché negli ultimi anni tali prodotti sono entrati prepotentemente nella vita degli italiani”, spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
“Il vero problema dell’inflazione – prosegue – è rappresentato dai pesi che l’Istat attribuisce alle singole voci. E’ incomprensibile la scelta di aumentare in modo più consistente il peso dei ‘Servizi ricettivi e di ristorazione’, dopo che negli ultimi anni le famiglie hanno tagliato fortemente proprio viaggi e cene al ristorante, e far diminuire poi i ‘Trasporti’, voce che al contrario incide pesantemente sulle uscite mensili dei cittadini”. “La variazione dei pesi è ancora più importante e delicata dei beni che entrano ed escono dal paniere, perché proprio su tali pesi si basa il calcolo dell’inflazione e, quindi, le scelte economiche che interessano milioni di cittadini”, conclude Rienzi.
Dello stesso parere Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, secondo cui i”parametri adottati, sotto diversi aspetti, risultano ancora inadeguati nel rilevare il reale andamento dei prezzi. Per una maggiore attinenza alla realta’”, affermano in una nota, “è fondamentale affrontare seriamente un riequilibrio dei pesi dei beni del paniere: rendendo più realistici i pesi assegnati ad alcune voci, come ad esempio quella importantissima relativa alla Rc auto. Inoltre riteniamo sbagliata l’immissione avvenuta negli anni scorsi di prodotti tecnologici molto costosi, dalla diffusione ancora piuttosto limitata, la cui inevitabile caduta di prezzo condiziona al ribasso il tasso di inflazione in termini generali. Questi beni dovrebbero inseriti nel paniere solo dopo aver raggiunto una soglia minima di diffusione, pari ad almeno il 20% della popolazione”.
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