“L’Italia è un paese con tasse alte ma con un livello di compliance bassa. Le stime sull’evasione e sul tax gap sono significative e il gap sull’Iva è stimato oltre il 30 per cento nel 2013, considerevolmente in eccesso rispetto alla media Ue che è del 15,2%”. È quanto si legge nel rapporto Ocse sul fisco italiano presentato al Tesoro. “Serve una strategia più puntuale sulla compliance”, spiega il relatore Ocse Pascal Saint-Amans, che suggerisce “piu cooperazione tra ministero e agenzie fiscali ma anche più autonomia”.
“L’accumulazione di debiti fiscali è allarmante, i problemi strutturali devono essere affrontati urgentemente”. Lo afferma il Fondo monetario internazionale nel suo rapporto sul sistema fiscale italiano. Come cause, il Fondo individua in particolare “il debole sistema di dichiarazioni Iva” (una sola l’anno, “caso unico in Europa e forse nel mondo”, anziché una al mese come in molti Paesi avanzati) e la “duplicazione o la suddivisione delle revisioni e delle indagini fiscali” attribuite a diversi soggetti.
Uno dei principali elementi di criticità del fisco italiano è l’alta evasione dell’Iva che raggiunge il 30%. E’ quanto emerge ancora dai rapporti commissionati dal Mef all’Ocse e all’Fmi. Il ministro Padoan ha sottolineato che le conclusioni dei due rapporti sono molto simili e oltre a indicare le criticità riconoscono anche i risultati positivi conseguiti sul percorso di riduzione delle tasse e semplificazione del fisco.