Italicum, ministro Boschi pone la fiducia per il governo Renzi

“A nome del governo pongo la questione di fiducia”, ha detto in Aula il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Boato delle opposizioni: “Fascisti, governo di maiali”. Saranno …

“A nome del governo pongo la questione di fiducia”, ha detto in Aula il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Boato delle opposizioni: “Fascisti, governo di maiali”.

Saranno tre i voti di fiducia sull’Italicum che si terranno nell’aula alla Camera tra domani e giovedì. I voti di fiducia saranno sugli articoli 1, 2 e 4. Lo ha deciso la capigruppo di Montecitorio. Verrà usato il ‘lodo Iotti’: il primo voto inizierà domani alle 15,25, mentre gli altri due ci saranno nella giornata di giovedi. Il voto finale dovrebbe tenersi la prossima settimana.

“Non ci abituiamo all’idea che si metta fiducia su una legge di rilievo costituzionale e a servire una maggioranza che ha raggiunto livelli di tracotanza inaccettabile, perché le regole vanno scritte insieme. Voi trattate questo Parlamento come una sezione del Partito democratico per regolare conti interni alle spalle del Paese”. Lo ha detto il deputato di Sel Arturo Scotto, replicando alla richiesta di fiducia del governo sull’Italicum. “Oggi siamo di fronte al funerale della democrazia, e i funerali si celebrano con crisantemi” ha concluso Scotto, mentre dai banchi di Sel venivano lanciati crisantemi in segno di protesta.

Maria Elena Boschi

Si allontana dall’Aula di Montecitorio furente Maurizio Bianconi, deputato ‘ribelle’ di Forza Italia. E ne ha per tutti, dopo che il governo ha posto la questione di fiducia sull’Italicum. Insulti irripetibili diretti alla ministra Maria Elena Boschi, ‘rea’ di aver messo materialmente la fiducia. Poi sbotta diretto al governo: “branco di maiali, infami e rottincu…Vergogna!”. Il collega azzurro Pietro Laffranco tenta di rincuorarlo, ma con una battuta infelice vista la presenza dei cronisti: “Dai, non fare così. Meglio la fiducia, si lavora di meno…”.

“Non consentiremo che questa aula venga ridotta a un bivacco di manipoli renziani”. Lo dice il capogruppo Fi, Renato Brunetta intervenendo in aula dopo l’apposizione della fiducia da parte del governo.

“Non ho parole. E’ un momento buio, ma profondamente buio per questa aula e per la democrazia di questo paese. E un atteggiamento da miserabili, che bisogno c’era di mettere la fiducia?”. Lo dice Fabiana Dadone, capogruppo M5s, intervenendo in aula alla Camera. Se gli italiani sapessero delle tante violazioni del regolamento che fate “vi verrebbero a prendere per il colletto e vi trascinerebbero fuori a pedate”.

”Uno strappo incomprensibile dopo il voto di stamane. Alla mano tesa si e’ preferito rispondere erigendo muri”. Lo afferma la deputata Barbara Pollastrini, del Pd, appena appreso dell’apposizione della fiducia sull’Italicum. ”Sono tanto rammaricata. Ho sperato fino all’ultimo un altro tipo di fiducia: quella nel Parlamento e nel Pd”, conclude l’esponente della minoranza cuperliana.

“Il premio alla lista della nuova legge elettorale scongiura ciò che è avvenuto in questi anni, a destra e a sinistra, ovvero la formazione di maggioranze elettorali e non di governo. Questo vizio di fondo è alla radice dei governi di coalizione che non sono stati mai in grado di realizzare i programmi sulla base dei quali avevano ottenuto il consenso degli elettori. Per questo ritengo che l’attuale legge elettorale, con i miglioramenti che il Senato ha reso possibili e che ho votato, sia, considerate le attuali condizioni, una buona legge. Ha fatto dunque bene Renzi a porre la fiducia. Un altro risultato per rendere questo paese governabile”. Lo scrive in una nota la senatrice Manuela Repetti, ex di Forza Italia.

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L’Italicum affronterà il suo primo scoglio alla Camera ad ora di pranzo. Poco prima delle 13 sono previste nell’Aula della Camera le votazioni sulle pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate dalle opposizioni sulla legge elettorale. Votazioni delicate, visto che si terranno a scrutinio segreto. Se le pregiudiziali fossero approvate, equivarrebbero all’affossamento dell’Italicum.

Fin dalla prima mattinata alla Camera fervono gli incontri tra la maggioranza e la minoranza del Pd. A lungo sono stati visti discutere passeggiando per il Transatlantico il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e Andrea Giorgis, il costituzionalista della minoranza che non intende sostenere l’italicum. Non è ancora chiaro se e quando il governo deciderà di blindare con la fiducia la legge elettorale.

 

“Stiamo tentando in tutti i modi di evitare la fiducia, dopodiché è chiaro il governo farà le sue valutazioni anche alla luce dell’esito della giornata di oggi. Abbiamo sempre detto che la riforma elettorale era una delle più importanti ed è chiaro che non solo è in ballo la dignità del Pd ma anche la tenuta del governo. Rispetto alla fiducia molto conterà anche la posizione delle altre forze politiche”. Lo ha detto a Radio24 la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani.

Premio di maggioranza, preferenze, sbarramenti. Ecco in sintesi i principali nodi della riforma elettorale su cui da oggi la Camera si appresta a votare.
PREMIO DI MAGGIORANZA:

l’Italicum lo attribuisce alla lista che supera il 40% al primo turno o che vince al ballottaggio. Nella prima versione approvato a marzo 2014 alla Camera il premio era attribuito alle coalizioni vincenti. La minoranza del Pd, Forza Italia e anche alcuni alleati come Sc e Pi chiedono di tornare al premio attribuito alla coalizione.

APPARENTAMENTO:

è una subordinata al punto precedente, proposta dalla minoranza Pd, da Fi e da Pi e Sc. Consiste nel prevedere la possibilità di un accorpamento tra liste al momento del ballottaggio. Le coalizioni, cioè, si riformerebbero dopo il primo turno.

CAPILISTA:

l’Italicum prevede 100 collegi plurinominali, in cui ciascun partito presenterà dei listini di 4-5 nominativi. Il capolista è bloccato, e sono previste le preferenze per gli altri candidati. La minoranza del Pd e M5s propongono le preferenze anche per il capolista.

QUORUM PER IL BALLOTTAGGIO: M5s propone che al ballottaggio debba partecipare un quorum di elettori per renderlo valido. In caso contrario varrebbe il proporzionale puro del primo turno.

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1 commento

  1.   

    maurizio bianconi… non offendere i maiali…