Il vice di Barack Obama sta valutando con il suo staff se lanciare una campagna per la candidatura alle presidenziali del 2016, il che scombussolerebbe il partito Democratico, un attacco diretto durissimo per Hillary Rodham Clinton. La notizia e’ stata anticipata nella tarda serata dall’edizione online del New York Times.
Joe Biden, vicepresidente degli Stati Uniti dal gennaio 2008, agendo in accordo con i suoi consulenti politici senior, e soprattutto il ‘chief of staff’ Steve Ricchetti, ha gia’ cominciato a contattare alcuni importanti esponenti del partito Democratico e alcuni grandi sponsor finanziari che ancora non si sono espressi a favore della Clinton, la cui candidatura mostra sempre maggiori debolezza e vulnerabilita’, piu’ passano le settimane.
L’unico altro candidato democratico e’ il socialista Bernie Sanders, che sta raccogliendo parecchi favori a sinistra di Hillary Clinton e ha lusinghiere posizioni nei sondaggi a livello statale, ma che non potrebbe mai vincere a livello nazionale. Sul fronte repubblicano il campo e’ super-affollato, con 17 candidati (un record assoluto nella corsa alla Casa Bianca); oltre a Jeb Bush tutti i candidati repubblicani fanno fatica a rendersi visibili, vista la dirompente presenza mediatica di Donald Trump, imprenditore senza una vera strategia (per ora) se non la provocazione e l’esibizionismo personale (per l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, per esempio, Trump sbandiera un patrimonio sopravvalutato di $7 miliardi). Trump e’ una scheggia impazzita in questo momento nel panorama politico Usa, piace alla fascia populista della destra americana arrabbiata con Washington e con le elite. Potrebbe tuttavia correre come indipendente, essendo inviso a quasi tutti i big del partito Repubblicano.