La destra di Le Pen vince al primo turno. Al ballottaggio Sarkozy favorito

Gran successo della leader anti-euro e anti-Europa: “E’ rivolta del popolo contro le elite”. Questi i risultati del primo turno  delle regionali in Francia comunicati dal ministero dell’Interno …

Gran successo della leader anti-euro e anti-Europa: “E’ rivolta del popolo contro le elite”.

Questi i risultati del primo turno  delle regionali in Francia comunicati dal ministero dell’Interno dopo lo scrutinio del 98% dei seggi: Front National 27,96%. Les Republicains/UDI (centrodestra) 26,89%. Partito socialista 23,33%. Verdi 3,87%. Front de gauche 2,52%.

Nel primo sondaggio sui ballottaggi di domenica prossima, il 59% dei francesi voterebbe per le liste della destra dei Republicains alleata con il centro UDI-MoDem se si trovasse opposta al Front National (che raccoglierebbe il 41%). Nel caso di triangolari, secondo l’istituto Odoxa, il centrodestra sarebbe al 35%, la sinistra al 34% e il Fn al 31%.

© ANSA

Prime crepe nel Partito socialista dopo la sconfitta alle regionali. Mentre il segretario Jean-Christophe Cambadelis annuncia il ritiro delle liste anche nella regione del Grande Est (Alsazia-Lorena-Champagne-Ardenne), il candidato locale Jean-Pierre Masseret afferma di non accettare la direttiva.

ll Front National in testa in sei regioni mentre Marine Le Pen e Marion Le Pen-Marechal otterrebbero intorno al 40% dei voti nelle rispettive regioni in cui si sono candidate in Francia: Il Nord Pas-de-Calais Picardie e la Provence-Alpes-Cote d’Azur. Le Front National di Marine Le Pen ha ottenuto il 42,1% nella regione Nord-Pas-de-Calais-Picardie, dove è candidata alla presidenza, secondo le stime di iTélé. Nel suo feudo di Hénin-Beaumont dove ha radunato i suoi, esplode l’applauso di alcune decine di sostenitori che attendono il suo arrivo.

“Il popolo si è espresso e la Francia ha sollevato la testa. Il Front National è il primo partito di Francia. E’ un risultato magnifico”, è il primo commento a caldo della leader della pasionaria della destra francese.

Florian Philippot, il numero due del Front National, ha ottenuto circa il 35% dei voti in Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorraine, ed è in pole position per il secondo turno, secondo gli exit poll Ipsos per France-Info. Secondo, il repubblicano Philippe Richert (26%), presidente uscente, davanti al socialista Jean-Pierre Masseret (16,7%).

I cittadini sono “esasperati” è il commento al caldo dell’ex presidente Francois Sarkozy che nega che ci sarà qualsiasi forma di desistenza per il secondo turno. Il Partito socialista ritira i suoi candidati dal secondo turno elettorale nella regione Paca (Provence-Alpes-Cote d’Azur) e Piccardia-Nord-Pas-de-Calais nella speranza di bloccare l’avanzata di Marine Le Pen e Marion Maréchal Le Pen: lo ha annunciato il segretario socialista, Jean-Christophe Cambadélis.  (ANSA)

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Tra i segreti della forte ascesa elettorale del Front di Marine Le Pen c’è un nuovo, inedito dosaggio tra ricette di destra e di sinistra, un mix che allude al populismo trasversale dei Cinque Stelle, peraltro diverso in tanti aspetti da quello neo-lepenista.  Una novità politica, il lievitare di un populismo di sinistra-destra, che a cavallo tra Francia e Italia potrebbe avere conseguenze clamorose e dagli esiti imprevedibili. Negli ultimi mesi la lite familiare in casa Le Pen ha in parte coperto il corposo terremoto politico/ideologico che via via ha fatto perdere al Front national quadri intermedi e militanti della tradizionale destra radicale, cattolica, nostalgica di Vichy coccolata per anni e anni da papà Jean Marie. L’adozione di parole d’ordine (anche) di sinistra sui temi economico-sociali e in parte in politica estera ha favorito l’aggregazione da parte di Marine Le Pen di fasce (disoccupati, operai, artigiani, commercianti) e di figure sociali che – ad esempio nella recente, acuta analisi di Marco Tarchi, studioso del populismo – vengono dipinti come i «perdenti della globalizzazione». Gruppi sociali che condividono la predicazione di un partito che si oppone da sempre ai flussi migratori di massa.  Il nuovo trasversalismo politico-sociale ha proiettato il Front su percentuali mai viste prima e potrebbe consentirgli di conquistare, al secondo turno, significative fette di territorio. Naturalmente c’è di mezzo una settimana piena di incognite, ma un eventuale successo ai ballottaggi del populismo trasversale della Le Pen, a quel punto aprirebbe lo spazio ad una domanda: oggi in Francia, domani in Italia? In altre parole: chi può dire come finirà, se il Pd, ai ballottaggi in grandi città, anziché il centrodestra, si trovasse a fronteggiare il populismo trasversale dei Cinque Stelle?

 

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2 commenti

  1.   

    Il vero vincitore in Francia è (purtroppo) Sarkozy di Eugenio Orso
    Posted on 7 dicembre 2015
     
    http://pauperclass.myblog.it/2015/12/07/il-vero-vincitore-francia-purtroppo-sarkozy-eugenio-orso/
     
        Il Front National vince il primo turno delle amministrative francesi di domenica scorsa, però non riesce a strappare neppure una regione e deve andare al ballottaggio. Il 28%, a livello nazionale, non è sufficiente per cambiare il quadro politico, o anche soltanto amministrativo, dato l’isolamento del Fronte e l’elevata astensione. Per tale motivo, scatterà la trappola del sistema, perché i socialistoidi e gli scarti della sinistra voteranno in massa per Sarkozy, come accadde più di un decennio fa, nel ballottaggio per la presidenza, con Jaques Chirac contro il “fascista” Le Pen padre. Chirac vinse e J.M. Le Pen restò con un palmo di naso, ben la di sotto del venti per cento dei consensi. Posto che le amministrative non significano, automaticamente, crisi di governo, dimissioni del primo ministro e/o del presidente, quella della (anzi, delle due) Le Pen al primo turno potrà rivelarsi una vittoria inutile, priva di effetti “di sfondamento” anche sul piano amministrativo.
     
    Riassumendo, nonostante gli “allarmi” dei media europei che starnazzano per l’avanzante pericolo rappresentato dal Front National, primo in sei regioni su tredici, esagerando volutamente le dimensioni della sua vittoria di domenica, gli effetti, come si vedrà fra poco nel ballottaggio, saranno modesti sul piano amministrativo e non decisivi su quello politico.
     
    Per quanto scritto finora, mi sento di dire che…………
    ………..

    1.   

      Ciao Ronin, nessuna particolare sorpresa, è già scritto nella carte. Sarkozy come in futuro Renzì (i accentata) se si andasse al balotaggio con Crikettì, magari un po’ meno accentuato se al bolotaggio ci fosse Salvinì o chissacchì….. se invece Crikettì fosse fuori dai giochi, allora per onestà intellettuale i 5S se ne starebbero a casa così potranno sempre dire che l’Italia sarà governata da chi avrà preso più del 15% effettivo degli aventi diritto…..
      E la vita, la vita, e la vita l’è bela, l’è bela, basta aprire l’umbrela, basta aprire l’umbrelaaaaa…

      Originariamente inviato da ronin: Il vero vincitore in Francia è (purtroppo) Sarkozy di Eugenio Orso Posted on 7 dicembre 2015   http://pauperclass.myblog.it/2015/12/07/il-vero-vincitore-francia-purtroppo-sarkozy-eugenio-orso/       Il Front National vince il primo turno delle amministrative francesi di domenica scorsa, però non riesce a strappare neppure una regione e deve andare al ballottaggio. Il 28%, a livello nazionale, non è sufficiente per cambiare il quadro politico, o anche soltanto amministrativo, dato l’isolamento del Fronte e l’elevata astensione. Per tale motivo, scatterà la trappola del sistema, perché i socialistoidi e gli scarti della sinistra voteranno in massa per Sarkozy, come accadde più di un decennio fa, nel ballottaggio per la presidenza, con Jaques Chirac contro il “fascista” Le Pen padre. Chirac vinse e J.M. Le Pen restò con un palmo di naso, ben la di sotto del venti per cento dei consensi. Posto che le amministrative non significano, automaticamente, crisi di governo, dimissioni del primo ministro e/o del presidente, quella della (anzi, delle due) Le Pen al primo turno potrà rivelarsi una vittoria inutile, priva di effetti “di sfondamento” anche sul piano amministrativo.   Riassumendo, nonostante gli “allarmi” dei media europei che starnazzano per l’avanzante pericolo rappresentato dal Front National, primo in sei regioni su tredici, esagerando volutamente le dimensioni della sua vittoria di domenica, gli effetti, come si vedrà fra poco nel ballottaggio, saranno modesti sul piano amministrativo e non decisivi su quello politico.   Per quanto scritto finora, mi sento di dire che………… ……….. …