Nel Movimento alta tensione sul candidato premier, ovvero la scelta del ‘delfino’ di Beppe. Soltanto qualche giorno fa la battuta che sembrava designarlo alla guida. Presto la squadra di governo.
“Il candidato premier si sceglierà in rete, come abbiamo sempre fatto. Presenteremo una squadra di governo con un programma deciso dagli iscritti”. Così Beppe Grillo lasciando l’hotel Forum di Roma da dove commenta anche i titoli dei giornali: “Inventatevi qualcos’altro. Cercate di fare un’informazione più obiettiva perchè così il Paese ne soffre… cercate solo dei titoloni”.
Parole che arrivano all’indomani dei malumori in seno al M5s: perché il Movimento “non si identifica in un capo” tanto che secondo i parlamentari Luigi Di Maio non è il leader del Movimento né risulta designato candidato premier per le prossime elezioni politiche. Precisazioni che sono arrivate il giorno dopo la battuta dello stesso Grillo il quale mercoledì, alla fine della conferenza stampa al Senato sul reddito di cittadinanza, si era rivolto scherzando a Di Maio con queste parole: “Maledetto Luigi, sei tu il leader”. Il tema della leadership, dunque, irrompe forzatamente nel dibattito pentastellato. Roberto Fico, esponente di punta del direttorio M5S, ha voluto previsare che quella di Grillo era solo “una bella battuta” e ripetuto che le regole non cambiano per le parlamentarie. Cresce l’attesa, intanto, per Italia 5 Stelle, il mega raduno ad Imola del 17-18 ottobre.
Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da La Repubblica