“Non riconosciamo alcuna legittimità a Gentiloni e al suo governo. Non abbiamo tempo da perdere in inutili consultazioni. L’unica risposta che vogliamo ascoltare è la fissazione della data per le elezioni politiche”. Così il segretario della Lega Nord Matteo Salvini.
Il M5S è stato convocato per domani alle 12 alla Camera per le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato Paolo Gentiloni: il Movimento ha però deciso di non partecipare all’incontro.
“Stiamo con i cittadini, non con i voltagabbana”. Lo scrive su Twitter Beppe Grillo.
“Non abbiamo mai pensato a dimissioni di massa ma non staremo con le mani in mano. Non vogliamo legittimare neanche con un nostro No alla fiducia questo governo”, ha sottolineato la capogruppo M5S alla Camera Giulia Grillo che contesta, in particolare, la possibilità che l’attuale ministro delle Riforme Maria Elena Boschi resti al governo.
“Noi – ha detto – ci auguriamo che siano voci da smentire. Sarebbe, nei confronti dell’elettorato che ha votato NO, un atto poco decente la permanenza di Boschi nel governo”.
Governo Gentiloni fotocopia di Renzi. Big confermati, Boschi resta ma depotenziata
“Questo governo non ha alcuna fiducia da parte nostra e gli ricorderemo che è illegittimo. Noi manifesteremo contro questo governo e nei prossimi giorni avrete notizia di tutte le nostre iniziative. Durante la fiducia non abbiamo intenzione di partecipare al voto”. Lo dice Luigi Di Maio a ‘In Mezz’ora’ su Rai 3.
“La legge elettorale? I parlamentari cercheranno di tirare a campare fino al 2018 e a prendere la pensione” aggiunge. “La prossima legge elettorale fatta da un Parlamento la dovrà fare un parlamento eletto dal popolo. L’idea di un tavolo sulla legge elettorale è finita. L’idea di aprire nuovamente il vaso di Pandora è solo una scusa per prender tempo” dice Di Maio, che conclude: “Il genio di palazzo Chigi che fa i post malinconici di notte a Pontassieve, ci ha lasciato 55 miliardi di debito in più, 17 milioni di italiani sulla soglia della povertà. Renzi dovrebbe lasciare la politica per sempre“.
“Incredibile. Domenica scorsa 32 milioni di italiani hanno votato per scegliere la loro Costituzione e la maggioranza ha bocciato Renzi. Oggi il Pd, Mattarella e Napolitano si inventano il quarto premier non eletto da nessuno, la fotocopia sfigata e inutile di Renzi. Questi ci prendono per il c..o! Noi non ci arrendiamo, daremo battaglia a questa cricca. #votosubito”. E’ quanto scrive Matteo Salvini in un post su Facebook.
La volontà dei cittadini va rispettata #VotoSubito
di Giulia Grillo e Luigi Gaetti, capigruppo M5S Camera e Senato
Oggi abbiamo portato all’attenzione del Presidente Mattarella tre questioni fondamentali:
1) Renzi, tutto il suo governo e l’intero PD hanno fallito. Questa non è una nostra asserzione ma un’affermazione certificata da 19.419.730 cittadini che hanno votato NO al referendum di domenica scorsa.
2) Qualunque nuovo governo, ancora una volta calato dall’alto, non avrebbe la legittimazione popolare per governare. E in continuità con quello precedente imporrebbe al Paese le solite ricette economiche, a base di lacrime e sangue, a danno di tutti i cittadini. E’ intollerabile che gli italiani debbano subire ancora una volta – impotenti – decisioni economiche che non hanno scelto e che non sono state legittimate dal loro voto.
3) Oggi in Italia ci ritroviamo con due leggi elettorali diverse per Camera e Senato. Una paralisi istituzionale dolosa, generata dall’irresponsabilità di questa classe politica, guidata da Renzi e dal Pd. Una situazione, questa, che il Movimento cinque stelle denunciò già il 26 febbraio 2015, quando i nostri garanti – Grillo e Casaleggio – incontrarono proprio il Presidente Mattarella. Per questo abbiamo chiesto a Mattarella di garantire il percorso istituzionale più rapido per andare al voto, con la legge elettorale che sarà certificata dalla Corte costituzionale nelle prossime settimane.
È impensabile che, di fronte alla sfiducia espressa dai cittadini italiani nei confronti di questa classe politica il 4 dicembre scorso, – e di fronte alla grave situazione economica in cui ci troviamo – questa stessa classe politica possa ancora sprecare tempo e denaro pubblico per ridiscutere una nuova legge elettorale. La quale, visti i precedenti, rischia una nuova pronuncia di incostituzionalità a Parlamento già eletto.
Abbiamo ribadito al presidente Mattarella la nostra assoluta contrarietà al conferimento di un nuovo incarico di governo.
In attesa che la Consulta si esprima sulla legge elettorale, il Governo dimissionario deve limitarsi ad essere mero strumento regolamentare al servizio del Parlamento e soprattutto della Corte costituzionale.
Qualsiasi altra soluzione sarà un tradimento della volontà popolare.
Non si può abusare oltre ogni misura della pazienza dei cittadini. La loro volontà va rispettata, non violata.