La paura di rimanere soli spinge gli anziani a prendere moglie, quasi sempre una straniera. Dal 2013 sono raddoppiate le unioni di questo tipo.
In un Paese sempre più vecchio come il nostro, può succedere che i vecchi cambino i numeri della storia. Un Paese sempre più vecchio è anche sempre più solo. Forse per questo il fenomeno delle persone anziane che sposano le giovani badanti ha raggiunto livelli incredibili: secondo l’Istat sono 30 mila in 10 anni, il 10 per cento di tutti i matrimoni misti, 428 solo a Milano nel 2013, 23 a Roma, ma già 13 nei primissimi mesi del 2016. E negli ultimi tempi i matrimoni dei vecchi in Italia, avverte il presidente degli avvocati matrimonialisti italiani, Gian Ettore Gassani, sono addirittura raddoppiati, raggiungendo quota 5 mila, e «possono presentare anche aspetti patologici». Secondo il Centro Studi dell’Ami il 70 per cento sono destinati a fallire. E il 20 per cento delle separazioni e delle cause in tribunale riguarda esclusivamente gli over 65.
ANZIANI E DEPRESSIONE
È un mondo di vecchi? L’Oms sostiene che nel 2020 la depressione sarà la più diffusa malattia del pianeta. E la depressione, dice il medico scrittore Patch Adams, «ha quasi sempre le sue radici nella solitudine» e nella vecchiaia. Così, tra patrimoni contesi e proteste dei familiari, è in atto una piccola guerra che attraversa tutto il nostro vecchio, un po’ malandato, Paese. La russa Elena Basova, è stata addirittura sospettata, a San Salvo, Chieti, di aver maltrattato e tentato di uccidere con il gas l’anziano marito, un pensionato di 78 anni. Ma nella maggior parte dei casi, il vecchietto è complice e consapevole, come hanno raccontato all’avvocato Luca Berni i nipoti di un anziano signore di Tizzano Valparma che aveva sposato la sua badante: «Siamo andati da lui e gli abbiamo chiesto perché. E lui ci ha detto perché con lei sto bene. Ma quando gli abbiamo detto “scusa, zio, ti rendi conto che lei lo fa per interesse?”, lui ha risposto: sì, lo so. Lei vuole il permesso di soggiorno. Ma a me va bene. Sono felice. E voi fatevi gli affari vostri». C’è chi è stato abbandonato dopo pochi mesi e chi ci ha lasciato le penne. Don Giulio Gatteri, invece, dev’essere morto in pace con Dio e con i suoi risparmi. Lui non s’è mai sposato. Però, questo parroco di San Sebastiano, una chiesetta di Lumezzane, in provincia di Brescia, aveva accumulato 650 mila euro che ha lasciato tutti alla sua badante, Valentina Popescu. Poi la Chiesa ha fatto ricorso perché voleva vederci chiaro su tutti quei soldi, ma alla fine ha dovuto mettersi d’accordo con la signora romena che si è accontentata: 500 mila, e via. Don Giulio doveva averle voluto davvero molto bene se l’aveva preferita ai suoi poveri.
DONNE SPREGIUDICATE
Il patrimonio e l’eredità contesa dell’anziano stanno molto spesso all’origine di questi matrimoni, come sottolinea Gian Ettore Grassani che ha scritto pure un libro di successo su questo tema, «I perplessi sposi». L’avvocato Luca Berni, di Parma, che ha seguito molti di questi casi, dice che «si tratta di donne molto spregiudicate e quasi tutte dei Paesi dell’Est. Una volta è venuta una badante da me e mi ha chiesto espressamente che cosa ci guadagnava a sposare il suo paziente. Io a quel punto ho preferito avvisare i familiari». A Torino, racconta l’avvocato Luciano Zacchero, la procura ha scoperto persino un giro di matrimoni combinati da una organizzazione cinese per fare avere i permessi di soggiorno ad alcune giovani da immigrare nel nostro Paese. Sarebbero bastati 1020 euro, c’è scritto nelle carte, per convincere Bruno Drocco a sposare la signorina Wang in Cina, «il 2 luglio del 2014». A Torino, invece, sono avvenuti i matrimoni combinati tra Duan Yanxia e Vittorio Alessandria, e tra Tian Aihong e Michele Vella. Dopo il permesso di soggiorno, tanti saluti e chi s’è visto s’è visto. E’ successo pure di peggio, per lo stesso motivo: un’anziana signora di 83 anni ha sposato per pochi spiccioli un transessuale marocchino.
FIGLI DISTRATTI
Nel caso delle badanti, il discorso è più complesso. Molto spesso ci sono di mezzo i patrimoni, com’è successo a Svetlana, una badante moldava che ha ereditato casa, campi e terreni in riva al mare, vicino a Tricase, nel Salento, da suo marito, Salvatore Gianni, morto poco dopo il matrimonio. Ma c’è di mezzo anche qualcos’altro, nel nostro Paese di vecchi, lasciati troppe volte soli. La solitudine, cantava Jim Morrison, è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno. E come ammette l’avvocato Grassani, «molti anziani preferiscono un angelo biondo piuttosto che figli che non si ricordano nemmeno di fargli gli auguri». Mica per altro. Solo per raccontare il rumore del vento.
di Pierangelo Sapegno
Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da La Stampa