La Cei: “Piazzisti da 4 soldi, speculano per voti e dicono cose insulse”. Salvini: “Chi difende invasione o non capisce o ci guadagna”.
“Piazzisti da quattro soldi che pur di prendere voti, di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse!”. Così il segretario generale della Cei (Conferenza episcopale italiana), Nunzio Galantino, pur senza citare espressamente nessuno, qualifica i leader politici che in questi giorni hanno affermato la necessità di più efficaci restrizioni all’ingresso in Italia di nuovi immigrati e profughi. Nei giorni scorsi sia il blog del leader del M5S che il segretario della Lega, Matteo Salvini, si erano espressi con toni molto polemici sugli sbarchi.
E oggi, poco dopo il commento di Galantino, Salvini è tornato sulla questione: “Chi difende questa invasione clandestina, che sta rovinando l’Italia, o non capisce o ci guadagna. Non si tratta di essere cattolici o no, si tratta di buonsenso. Sono felice del sostegno che arriva, a me e alla Lega, da tante donne e uomini di Chiesa senza le fette di salame sugli occhi e le tasche piene!”, ha detto nel corso di un’intervista al quotidiano online Affaritaliani.it. Frasi alle quali Galantino ha contro replicato intervistato dal Tg1: “A chi tante volte sento dire ‘se li portino a casa’ dico che probabilmente non sa che le nostre parrocchie, le nostre comunità, tante realtà anche non religiose stanno accogliendo gli immigrati”. Il segretario generale della Cei ha quindi aggiunto: “Si può speculare come in Mafia capitale guadagnando soldi, ma si specula anche quando si acquisiscono o acquistano consensi sulla base di realtà e drammi che invece andrebbero guardati con grande realismo e con un poco più di attenzione e di cuore”.
“Distinguere ‘il percepire’ dal reale”. “Come italiani dovremmo un poco di più imparare a distinguere il ‘percepire’ dal reale”, aveva affermato il presule ai microfoni della Radio Vaticana, che lo ha intervistato al rientro del suo viaggio in Giordania, paese che accoglie diversi milioni di richiedenti asilo fuggiti da Siria e Iraq. “Noi qui – spiega monsignor Galantino sentiamo dire e sentiamo parlare di ‘insopportabilità’ del numero di richiedenti asilo: guardate, questo, secondo me, è un atteggiamento che , in questi giorni, viene purtroppo alimentato da questi quattro piazzisti”.
L’accoglienza. Monsignor Galatino ha parlato di accoglienza, tema sul quale il Vaticano nei giorni scorsi era stato duramente criticato da Salvini. “Lo so che l’accoglienza è faticosa; lo so che è difficile aprire le proprie case, aprire il proprio cuore, aprire le proprie realtà all’accoglienza”, ha detto Salvini. Il segretario della Cei ha indicato all’Italia e all’Europa l’esempio di paesi che sanno accogliere di più. “La Giordania – ha spiegato – ha una popolazione che è di circa 6 milioni, 6 milioni e mezzo, ma sapete che lì ci sono due milioni e mezzo di profughi che vengono accolti?”. “Quello che distingue la Giordania, il Kurdistan iracheno e le altre zone che stanno accogliendo i profughi in questo momento dall’Italia, da noi è questo: non perchè loro hanno più mezzi, probabilmente hanno solo un cuore un poco più grande”.
557 milioni dalla Ue. Intanto non si ferma l’emergenza sbarchi. Sono in totale 1552 i migranti salvati oggi a largo delle coste libiche nel corso di sette distinte operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa della guardia costiera. Per affrontare la situazione l’Ue ha approvato 23 programmi pluriennali fino al 2020 per un totale di 2,4 miliardi di euro (parte dei 7 miliardi stanziati fino al 2020 in materia di sicurezza e immigrazione) a sostegno dei Paesi membri che debbono affrontare in prima linea l’impatto delle ondate di immigrati che sbarcano sul loro territorio. All’Italia sono stati assegnati 557 milioni suddivisi in due programmi:Asylum Migration ed Integration Fund (Amif) e l’Internal Security Fund.
Le reazioni allo scontro. Anche il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha messo l’accento sulla questione immigrazione nel corso di un’omelia pronunciata nella cattedrale di Genova – città di cui è arcivescovo -, sottolineando “l’indifferenza pratica di fronte a esodi di disperati costretti da miseria, guerra, persecuzione a cercare fortuna altrove”. Mentre Antonio Satta, componente del direttivo dell’Anci e segretario dell’Unione popolare cristiana ha dettto: “Salvini sappia che la chiesa, tramite le sue Caritas locali, svolge un ruolo fondamentale nell’accoglienza dei profughi. Tanti comuni sarebbero in seria difficoltà senza l’attività caritativa delle diocesi. Serve maggiore rispetto per la chiesa”.
Sulla polemica in corso interviene anche il deputato del Pd Edoardo Patriarca, vicepresidente della Commissione d’ inchiesta sui migranti. “Se c’è qualcuno che sulla questione immigrazione ci guadagna è la Lega, che pur di avere qualche voto in più parla di emergenza e di respingimenti – dice – I numeri degli sbarchi sono in sostanza in linea con lo scorso anno, ma la nostra linea è comunque chiara: maggiore aiuto da parte della Ue, redistribuzione a livello europeo degli arrivi, e, laddove non ci sono le condizioni per lo status di rifugiato, rimpatri”. “La Chiesa non guadagna nell’assistere i rifugiati, senza di esse molte comunità locali sarebbero in difficoltà. Ma Salvini fa finta di non sapere”.
Sullo scontro fra Salvini e monsignor Galatino interviene anche Forza Italia. “Rispettiamo le opinioni di tutti, e anche quella del segretario generale della Cei, monsignor Galantino, ma parlare in modo schietto e sincero del tema dell’immigrazione implica anche esaminare tutti gli elementi in campo, a iniziare da quello della sicurezza dell’Italia e dei cittadini. Se chiudiamo gli occhi e cediamo al buonismo non risolviamo i problemi – attacca l’onorevole Daniela Santanchè di Forza Italia – . Non è una questione di strumentalizzazione o no: qui si tratta di salvare l’Italia da un’invasione perché di questo si tratta quando in migliaia continuano ad arrivare in modo incontrollato”.
Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da La Repubblica
DonChi
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Ciò che si vede in questi giorni sul problema dei migranti che attraversano il mediterraneo non si può classificare diversamente….
Naturalmente tutto questo va accreditato a una classe politica – quella occidentale, TUTTA – che non ha la minima coscienza del suo ruolo.
Quel centinaio di migranti sulle scogliere di Ventimiglia non è solo uno scaldalo umanitario, ma è davvero la certificazione dell’inettitudine e dell’insipienza dei governati europei. Al completo, e senza nessuna eccezione.
Certo, hanno buone ragioni per comportarsi così. Devono rispondere a una società egoista, ripiegata sul suo benessere e sui suoi gadgets virtuali, consumista ed edonista a oltranza, fino a credere a una continua ( e dovuta) espansione dei suoi consumi, che entra in fibrillazione se solo non può permettersi un giorno in più di settimana bianca. Una società ormai talmente distaccata dalla realtà che può tollerare i bivacchi di migliaia di persone indigenti e affamate non più e non solo nei centri di accoglienza, ma nelle sue stazioni, che sono la porta d’ingresso della nostra civiltà.
Occorre altro per capire cosa sta succedendo? E’ possibile continuare a lasciarsi scorrerre immagini simili davanti agli occhi, la sera, con la coscia di pollo in mano e le patatine imburrate nella maionese, mandate da giornali e telegionali ormai solo affamati dal sensazionalismo dell’orrore gratuito!? E sopportare politici così stolti da credere che attizzando questa drammatica situazione, potranno raccattare tutti i voti di pancia di un senso comune che ormai non è più in grado di esprimere sentimenti e ragione collettiva!?
Ci vuole altro per capire che siamo di fronte a una catarsi storica che mette in discussione il modello di sviluppo capitalistico che oggi come mai dimostra tutte le sue contraddizioni, avendo portato al massimo le ingiustizie nel mondo intero e anche nelle sue aree più affluenti? Che si sta vivendo da due secoli sottraendo benessere proprio alle aree più sottosviluppate, nel massimo del cinismo e dell’indifferenza che caratterizzano la nostra epoca?
E’ peraltro ormai chiaro che anche questo è un regalo della globalizzazione. Che ha portato in tutte le aree del globo le immagini di un mondo sazio e sprecone, ormai dedito al superfluo, che illude tutti i diseredati di frontiera fino a fargli preferire il rischio della morte in mare, all’inedia del sottosviluppo e della fame.
Fino a ieri i diseridati del continente africano, così vicini a noi, avevano coscienza del loro mondo e poco altro. E ne erano imprigionati storicamente e culturalmente. Ora sanno che c’è una parte del mondo a portata di mano dove potrebbero vivere meglio anche soltanto con gli avanzi di quelle società sprecone e indifferenti.
Se non si prende coscienza di questo, ogni misura di puro contenimento sarà inutile. Perchè nessuno, proprio nessuno, è in grado di fermare il vento con le mani. Figurarsi poi, se è il vento della storia …