Venduto all’asta a New York da Christie’s, uno dei capolavori dell’arte occidentale moderna passa ai nuovi grandi ricchi dell’Oriente comunista e capitalista.
È la seconda opera battuta all’asta più costosa di sempre: Nu couché (Nudo sdraiato), tela del 1917 di Amedeo Modigliani.
Oltre 170 milioni di dollari, un nuovo record per il mercato dell’arte, finora superato solo da un Picasso del 1955, Les femmes d’Alger, che era stato venduto a maggio per quasi 180 milioni di dollari. Entrambe le vendite si sono svolte da Christie’s, una delle case d’asta più celebri del mondo. Sconosciuta finora l’identità del facoltoso acquirente, anche se Christie’s fa sapere che si tratta di un collezionista cinese, identificato dal Wall Street Journal nel miliardario Liu Yiquian.
L’olio di Modigliani, il genio della pittura reso celebre dai ritratti di donna con visi affusolati e colli longilinei, è stato realizzato a cavallo tra il 1917 e il 1918, quando l’artista livornese, meglio conosciuto come Modì, era a Parigi già da una decina d’anni. Misura 60×92 cm e ritrae una modella sconosciuta. Il quadro fa parte della serie di nudi realizzati dal pittore, da lui considerati una forma particolare di ritratto.
Modigliani, che in vita non ebbe mai il successo e la fama tributategli post mortem, tratteggia il corpo sinuoso di una donna completamente nuda, adagiata con posa provocante su un divano rosso: le braccia sono sollevate, i seni ben evidenti, come anche i peli del pube, particolare che all’epoca destò scandalo.
Modì si trasferì nella capitale francese nel 1906, attratto dalla fama di centro culturale d’avanguardia che in quella fase storica la ville lumière rappresentava per gli artisti di tutto il mondo. Qui infatti conobbe geni assoluti come Pablo Picasso, Juan Gris, Max Jacob, Jean Cocteau, Maurice Utrillo.
Sempre a Parigi incontrò le donne della sua vita, poi ritratte in diversi dipinti: la scrittrice inglese Beatrice Hastings e Jeanne Hébuterne, il più grande amore, che gli diede l’unica figlia e il giorno dopo la morte del pittore (il 24 gennaio 1920, a soli 35 anni) si gettò dalla finestra della casa in cui abitavano.
belfagor
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Cari miei siamo tutti esseri umani, troppo umani diceva Nietsche, la cultura e la religione cercano sempre e solo di dividerci a fini di potere e di controllo ma la natura umana… me parese siempre la misma! beati i ricchi (pur se pechinesi) anche se di essi non sara’ il regno dei cieli >>>> ah ah ARGH
peter pan
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