La rivelazione ha fatto scalpore ma è quel che tutti noi abbiamo sempre sospettato. Meglio non dargli nulla e donare a un ente benefico? Chi ci marcia.
Will Andersen ieri non chiedeva l’elemosina vicino alla stazione neworkese di Grand Central, come fa tutti i mercoledì – probabilmente perché la copertina che il New York Post gli ha dedicato l’ha indotto a volatilizzarsi. Il tabloid, in un’intervista all’homeless, ha pubblicato quel che Andersen ha tenuto a sbandierare all’intera città, ovvero che con l’accattonaggio rastrella fino a $200 l’ora (circa 190 euro), con l’aiuto del suo cane pulcioso. L’animale (a volte sono due o tre) da tempo è un ottimo strumento usato dai mendicanti per suscitare pietà tra i passanti.
Tra l’altro Andersen non è nemmeno un senzatetto: affitta una stanza a Inwood, un quartiere a nord di Manhattan. Un altro mendicante ha detto al Post: “Ci sono alcuni punti chiave, a Manhattan, in cui facendo l’elemosina puoi beccarti anche banconote da 100 dollari. Potrei andare da Fifth Avenue e farmi $150 prima di pranzo”. In questi giorni davanti all’ingresso di Bergdorf Goodman, negozio di lusso sulla Fifth Avenue nel palazzo tra 58th e 57th Street, sul marciapiede staziona un ragazzo giovane senza braccia e senza gambe, in carrozzella. Donne newyorkesi ricche lo coprono di denaro, fa veramente pena.
La storia raccontata dal Post è una rivincita per il Commissario della Polizia di New York Bill Bratton, il quale questa settimana ha fatto scalpore per aver affermato la verità: “Uno dei modi più veloci per sbarazzarsi dei mendicanti, è quello di non dargli nulla. Il sindaco Bill de Blasio, amato dai newyorkesi tanto quanto Marino a Roma dai romani, è d’accordo: dice che è meglio donare ad enti di beneficienza senza scopo di lucro oppure chiamare il 311 e chiedere l’intervento dei servizi sociali per gli homeless.
Tuttavia, i critici di questa tesi del “non fate la carità ai barboni”, non mancano. “Se [Bratton] pensa che il numero di persone bisognose diminuisca perché si elimina l’elemosina, si sbaglia”, dice l’attivista dei senzatetto Maria Brosnahan. “Bisogna seguire la propria coscienza”, spiega. Inoltre vi è un altro tipo di “donazione”, anche sotto forma di leggi liberali e sentenze che concedono ai vagabondi nuovi diritti, a spese della società. Grazie ai “sostenitori” di questa linea di pensiero l’accattonaggio non aggressivo è ora legale a New York, come il dormire sui marciapiedi. Proprio per via dei freni recentemente messi agli interventi della polizia, ottenuti dalla campagna svolta da Brosnahan e soci, Bratton oggi ha molto meno potere per limitare i comportamenti scorretti degli homeless (spesso anche l’igiene pubblico viene palesemente violato) rispetto a quanto accadeva prima in città, quando (nel 1994) era Commissario della NYPD.
Il fatto è – scrive il New York Post – che molti di questi mendicanti sono solo artisti della truffa. Personaggi, come Andersen, che con poche ore passate in strada chiedendo la carità guadagnano abbastanza per sbarcare il lunario. Tutto cash, senza pagare tasse. E senza dimenticare purtroppo che i veri senzatetto – quelli appartenenti alla vasta categoria di ubriachi, drogati, malati mentali o quelli semplicemente di fronte a difficoltà finanziarie improvvise – continuano ad avere bisogno di aiuto reale.