La tempesta perfetta, a cinque stelle, che si sta abbattendo su Palermo è un film già visto. Si chiama “Colazione da Tiffany”.
Holly (Audrey Hepburn) ogni giovedì fa visita a Sally Tomato, gangster mafioso in cella a Sing Sing (foto sopra). Scopo della visita? Riferire all’ avvocato del boss delle misteriose “previsioni del tempo”: uragani a Cuba, neve a Palermo.
Palermo si sa è una città con grossi “problemi di traffico”.
Ma veniamo ai fatti, è passato un mese dal grande evento “Palermo a 5 stelle” ed il tappo è già saltato, dalla parte sbagliata.
Commuove lo spirito di servizio con il quale, certa stampa (La Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa e quasi tutti gli altri), guarda il dito e non la luna (il caso delle firme false – relativo alle elezioni palermitane del 2012) senza domandarsi a chi giova tutto questo rumore.
Quel “meridiano di sangue” che è Palermo viene trattata alla stessa stregua di una piatta e tranquilla cittadina europea di 700 mila abitanti ma così non è.
Le elezioni comunali sono alle porte e chi può infanga, preventivamente.
Se, come molti sperano, Grillo non dara’ il via libera alle liste (come accadde in Sardegna nel 2014) saranno in molti a brindare, soprattutto gli amici degli amici.
I ragazzi e ragazze del M5S fanno paura perché hanno dalla loro la forza dei numeri.
È già successo in Parlamento. L’idea che possano avvicinarsi alle leve del comando, rubando con l’occhio, ha fatto impazzire il formicaio siciliano.
Grillo e Di Maio pagheranno caro l’errore. Scaricare così un gruppo di bravi parlamentari in Sicilia significa non aver capito il resto di niente. Eppure basterebbe mettere insieme due nomi per risolvere il rebus.
di Francesca di Jacopo