Il Pd querela Grillo ma lui risponde: non c’entro nulla con il mio blog

Porta il suo nome, è diventato uno dei blog più famosi e seguiti al mondo, ed è la base su cui è stato creato dal nulla un partito …

Porta il suo nome, è diventato uno dei blog più famosi e seguiti al mondo, ed è la base su cui è stato creato dal nulla un partito di massa. Però, si scopre ora, Beppe Grillo non c’entrerebbe nulla con il suo blog, pubblicato, come ormai si usa dire, a sua insaputa: «Beppe Grillo non è responsabile, quindi non è autore, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del blog né degli account Twitter e Facebook, non ha alcun potere di direzione né di controllo su tutto ciò che viene postato».

A scriverlo sono gli avvocati del comico, che lo stanno difendendo in una spinosa causa civile che lo vede opposto al Pd. La citazione per danni, che preannuncia una maxi-richiesta di risarcimento, è la risposta al un duro attacco sferrato sul blog nel marzo dell’anno scorso, quando imperversava sui media l’inchiesta sull’impianto di Tempa Rossa, vicenda che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi (per cui è stata chiesta l’archiviazione). Dunque, si chiedono adesso i Dem, chi risponde dei presunti «contenuti diffamatori e calunniosi»?

«Un noto comico – scrive Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd – ha costruito la propria fama soprattutto grazie al suo blog, un bel giorno decide di dire a 400mila iscritti e diversi milioni di elettori del Pd: “Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro”. Ho cercato di tutelare la nostra immagine e ora Grillo dice di non essere responsabile del suo blog. Cioè, scrive insulti e poi finge di non sapere chi è stato? Una sola parola: vergognati, caro Beppe Grillo». La causa era stata iniziata a Genova proprio per via della residenza anagrafica del comico, ma questo dietro-front ha convinto i giudici a mandare tutto ai colleghi di Roma, per difetto di competenza.

Nel frattempo, nella sua città, Grillo è costretto a ingoiare una candidatura non proprio gradita ai vertici locali e nazionali del M5S. Si chiama Marika Cassimatis, è un’insegnante, e ha prevalso alle comunarie pentastellate che si sono tenute ieri sul blog su Luca Pirondini con 362 voti contro 338. Una vittoria a sorpresa che elimina il candidato di Alice Salvatore, la zarina ligure del Movimento, e di Luigi Di Maio. Anche a Roma lo stupore è stato grande: sul capoluogo ligure era stato cucito un metodo per eliminare le correnti e le voci più critiche, con l’intenzione di adattarlo alle candidature per il Parlamento. Peccato a vincere sia stata proprio un’attivista storica con buoni rapporti con l’ala dissidente.

Fonte: La Stampa

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