E’ la seconda volta in una settimana che il prezzo del greggio finisce sotto la soglia minima: anche il Brent in flessione del 4% (29,78 dollari). Preoccupazione per le quotazioni offshore dello yuan in calo dell’1%.
Il petrolio torna sotto i 30 dollari al barile per la seconda volta in questa settimana: le quotazioni del Wti sono scivolate del 5% a 29,63 dollari al barile toccando i minimi dal 25 novembre del 2003. Anche le quotazioni del Brent viaggiano sotto i 30 dollari registrando una flessione del 4% a 29,78 dollari. Martedì 12 gennaio il prezzo del greggio era sceso sotto quota 30 dollari per la prima volta.
Peggiora l’andamento di Piazza Affari, rispetto ai valori d’avvio, e l’indice principale Ftse Mib cede ora l’1,1%. Vendite su petroliferi ed energetici con Tenaris che cede il 3,2%, Saipem il 2,5% ed Eni l’1,9%. Dopo il tentativo di recupero in avvio Fca è passata in calo e cede lo 0,2%, ma appare piuttosto volatile e ha già invertito varie volte la rotta. Cnh lascia il 3,5%, Exor lo 0,2% e Ferrari l’1,5%. Deboli anche le banche con Bper (-2,5%) e Mps (-2%).
Asia giù con tonfo Shanghai, nuovi timori su petrolio – Borse asiatiche in calo dopo le turbolenze di giovedì 14 gennaio in Europa e indifferenti al balzo di Wall Street, tra il nuovo scossone a Shanghai (-3,55%) – entrato ormai in una fase definita dell’Orso o discendente – e le nuove incertezze sulle quotazioni del petrolio, tornato sotto i 31 dollari al barile. Hong Kong perde l’1,35%, con la valuta locale indirizzata verso i peggiori cali segnati in due giorni dal 1992: Il dollaro di Hong Kong ha perso oggi lo 0,1%, dopo i cali dello 0,3% giovedì. Intanto le quotazioni offshore dello yuan segnano cali dell’1% in questa settimana, mentre le quotazioni al fixing onshore sono oggi sostanzialmente stabili. I future sui mercati europei indicano un’apertura in calo, con l’Euro Stoxx 50 a marzo in ribasso dello 0,8%. (Ansa)