Pubblici dipendenti, basta con chi fa finta di lavorare: sospensione in 48 ore, licenziamento in 1 mese

“È finita la pacchia” per i ‘furbetti del cartellino’. Il governo ha approvato in via definitiva il decreto legislativo della riforma della P.a. che prevede il licenziamento “cattivo, …

“È finita la pacchia” per i ‘furbetti del cartellino’. Il governo ha approvato in via definitiva il decreto legislativo della riforma della P.a. che prevede il licenziamento “cattivo, ma giusto” (il copyright è di Matteo Renzi) per chi timbra il proprio badge e poi abbandona il posto di lavoro, magari per andare in palestra o a fare la spesa.

renzi madia

La norma prevede la sospensione cautelare entro 48 ore per il dipendente colto in flagrante (che rimane senza stipendio ma con un assegno alimentare del 50% della retribuzione base) e l’attivazione nei suoi confronti di un procedimento disciplinare che dovrà concludersi entro 30 giorni. “Non c’è più la lunga trafila – sottolinea il presidente del Consiglio – È una norma di buon senso: chi fa questo sta truffando lo Stato. Se mi freghi ti stango, se lavori bene premio il tuo lavoro”. Il decreto prevede anche la responsabilità disciplinare del dirigente (o del responsabile del servizio) che non proceda alla sospensione e all’avvio del procedimento per il ‘furbetto’. Per chi “si gira dall’altra parte” e fa finta di non vedere “è previsto il licenziamento”, sottolinea Marianna Madia in conferenza stampa. Automatico? – la incalzano i giornalisti – “Assolutamente sì”, risponde.

“Nel pubblico le norme sulle sanzioni devono essere più rigide che nel privato, per motivi etici – sottolinea il ministro per la Funzione pubblica – e nel Testo Unico sul pubblico impiego continueremo il lavoro sui procedimenti disciplinati per cancellare le aberrazioni per cui un vizio formale blocca il licenziamento: se un lavoratore ha sbagliato deve poter essere licenziato. Norme cattive ma giuste”. Novità anche per quel che riguarda la conferenza dei servizi. Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri mira ad abbattere i tempi attivando la ‘conferenza semplificata’, che non prevede riunioni fisiche ma solo l’invio di documenti per via telematica e fissa in cinque mesi il termine per prendere le decisioni (oggi indefinito). Inoltre la conferenza simultanea con riunione (anche telematica) si svolge solo quando è strettamente necessaria, l’assenso delle amministrazioni che non si sono espresse si considera acquisito e ciascun livello di governo parlerà con una sola voce. “Più volte ho definito la conferenza dei servizi una terapia di gruppo – scherza Renzi – con la nuova normativa è più semplice, parla in modo chiaro e dà certezze sui tempi”.

Semplificazione anche in materia di segnalazione certificata di inizio attività (Scia), per chi deve aprire un’impresa. Nello specifico si potrà presentare presso un unico ufficio, anche in via telematica, un unico modulo valido in tutto il paese. “Diventa una segnalazione unica – sottolinea il premier – Non c’è bisogno di ulteriori documenti, quello che ti devono dare te lo devono dare subito ed è una rivoluzione epocale perché semplifica la tempistica”. “Il Consiglio dei ministri ha votato alcuni provvedimenti legati alla P.a. che giudico di grande rilievo e importanza – è la sintesi del presidente del Consiglio – mentre il dibattito nazionale, della politica tradizionale, è concentrato sui ballottaggi – la sottolineatura – c’è un’azione costante del Parlamento e del governo che giudico davvero inedita”.

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