Si inasprisce lo scontro tra Mosca e Ankara. Il governo dell’ex Kgb ha deciso di stringere la morsa sui turchi che operano e lavorano sul proprio territorio. La scintilla è l’abbattimento del jet russo al confine con la Siria.
Vladimir Putin ha firmato un decreto che ordina l’entrata in vigore di nuove “misure economiche speciali” contro la Turchia: lo ha riferito l’ufficio stampa del Cremlino, precisando che le sanzioni riguardano anche “organizzazioni controllate da cittadini turchi e non solo società sotto giurisdizione della Turchia”. Queste ora vedranno limitate le possibilità di operare sul territorio russo. Il nuovo ukaze arriva sulla scia del costante deterioramento dei rapporti tra Russia e Turchia dopo l’abbattimento del caccia russo presso il confine turco-siriano lo scorso 24 novembre, per cui Ankara rifiuta di presentare le proprie scuse.
Accordi di Minsk “insoddisfacenti”
L’attuazione degli accordi di pace di Minsk sta procedendo in maniera “molto insoddisfacente”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. La scorsa settimana, il presidente russo Vladimir Putin ha nominato un membro del Consiglio di sicurezza del paese, Boris Gryzlov, come inviato di Mosca per il gruppo di contatto sulla riconciliazione ucraina. “Questo testimonia l’importanza che la Russia, alzando ancora una volta il livello e rafforzando la propria rappresentanza nel Gruppo di contatto, attribuisce alla realizzazione degli accordi di pace di Minsk, nonostante l’attuazione di questa intesa stia procedendo in maniera molto insoddisfacente”, ha spiegato Peskov ai giornalisti, commentando la nomina di Gryzlov.